Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/771
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La quale inoltre, da principio, era, come la nostra, attissima alla novità ed al bell’ardire, anche nei modi, secondo che ho detto altrove. La lingua tedesca, rimasa per tanti secoli impotente ed umile, ancorché parlata da tanta e sí estesa moltitudine di popoli, non per altro che per avere avuto nell’ultimo secolo e ne’ pochi anni di questo immensa copia e varietà di scrittori, è sorta a sí alto grado di facoltà e di ricchezza e potenza.
La lingua italiana dunque, scritta per sei secoli fino al diciottesimo inclusivamente, e scritta da una infinità di autori d’ogni soggetto, d’ogni stile, d’ogni carattere, d’ogni ingegno, oltracciò abbondantissima, quanto e piú, certo prima, di qualunque altra lingua viva non solo di scrittori comunque, ma scrittori peritissimi nel linguaggio, coltivatori assidui ed espressamente dedicati allo studio della lingua, maestri e modelli del bel parlare, studiosissimi delle lingue antiche per derivarne nella nostra tutto il buono e l’adattato, liberi, coraggiosi e felicemente arditi nell’uso della lingua; questa lingua,