Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/880

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[p. 236 modifica] incompatibile colla società.

Dovunque si è trovato amor vero di patria, si è trovato odio dello straniero; dovunque lo straniero non si odia come straniero, la patria non si ama. Lo vediamo anche presentemente in quelle nazioni, dove resta un avanzo dell’antico patriotismo.

Ma quest’odio accadeva massimamente nelle nazioni libere. Una nazione serva al di dentro non ha vero amor di patria, o solamente inattivo e debole, perché l’individuo non fa parte della nazione se non [p. 237 modifica]materialmente. L’opposto succede nelle nazioni libere, dove ciascuno considerandosi come immedesimato e quasi tutt’uno colla patria, odiava personalmente gli stranieri sí in massa come uno per uno.

Con queste osservazioni spiegate la gran differenza che si scorge nella maniera antica di considerare gli stranieri e di operare verso le altre nazioni paragonata colla maniera moderna. Lo straniero non aveva nessun diritto sopra l’opinione, l’amore, il favore degli antichi. E parlo degli antichi nelle nazioni piú cólte e civili, e in queste, degli uomini piú grandi, cólti, ed anche illuminati e filosofi. Anzi la filosofia di allora, che dava molto piú nel segno della presente, insegnava e inculcava l’odio nazionale e individuale dello straniero come di prima necessità alla conservazione