Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/914

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[p. 262 modifica] la società nasce il pericolo del debole rispetto al forte) e la società istessa dalle altre società ec. ec. ec. Insomma, o la società non esiste assolutamente, o in essa esiste necessariamente la differenza dei mestieri e dei gradi.

Questo porterebbe le nazioni alle gerarchie, e cosí accadde infatti da principio, e accade ne’ popoli ancora non inciviliti siccome ne’ civili. Ma corrotta appoco appoco la società e introdotto l’abuso del potere, e quindi i popoli avendo scosso il giogo e ripigliata la libertà naturale, ripigliarono con ciò anche l’uguaglianza. Ed oltre che questa naturalmente vien dietro alla libertà, ho dimostrato altrove che la vera e precisa libertà non può mantenersi in una repubblica senza tutta quella uguaglianza di cui mai possa esser capace la società.

Ma la libertà ed uguaglianza dell’uomo gli è bensí naturale nello stato primitivo; ma non conviene né si compatisce, massime nella sua stretta nazione, collo stato di società, per le ragioni sopraddette. Restava dunque che, richiedendosi nella società che l’uomo serva all’uomo, e questo opponendosi alla uguaglianza, [p. 263 modifica]l’uomo di una tal società fosse servito da uomini di un’altra o di piú altre società o nazioni, ovvero da una parte di quella medesima società, posta fuori de’ diritti, de’ vantaggi, delle proprietà, della uguaglianza, della libertà di questa, insomma considerata come estranea alla