Pensieri e giudizi/II/XIX

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XIX. 1

gennaio 1908.

Pensando alla dottrina liberatrice di Roberto Ardigò, io mando al venerato maestro il saluto di ammirazione e di gratitudine che Lucrezio volgeva al filosofo di Gargettos:

Tu, pater, es rerum inventor, in patria nobis suppeditas praecepta....

Ammirando la costanza del maestro sublime, che a ottant’anni si tiene ancor fermo, diritto, sereno innanzi alla sfinge al cui piede si vanno inchinando tanti nobili intelletti che pareano tetragoni alle offese degli anni e alle insidie del soprannaturale, io ravviso in Lui il tipo luminoso del sapiente idoleggiato da Orazio nella più memorabile delle sue odi.

Possa la nuova generazione crescere degna di [p. 57 modifica]Lui nel culto del vero e nella integrità della vita! Questo è l’augurio che mando oggi al Vecchio glorioso e all’Italia che lo festeggia.

Note

  1. Per le onoranze a Roberto Ardigò.