Per Cannatà Girolamo/IV. Querela e istruttoria

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IV. Querela e istruttoria

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IV. Querela e istruttoria


     Da questi precedenti di fatto e di giudizî civili risulta che il Cannatà si vide vittima di una frode consumata a danno di lui dal Polimeni col concorso necessario del Caracciolo, non avendo il Cannatà ricevuto alcuna somma e non avendone il Caracciolo sborsata — e risulta pure che il Polimeni, con la complicità necessaria del Caracciolo, è per lo meno responsabile del delitto di appropriazione indebita con abuso di fogli firmati in bianco, delitto previsto dal combinato disposto degli articoli 417 e 418 Codice Penale.

Perciò il Cannatà espose a 4 novembre ’97 querela contro i sudetti Luigi Polimeni e Paolo Caracciolo per il suindicato delitto, chiedendone la punizione a norma di legge, riserbandosi la costituzione di parte civile per il rifacimento dei danni e interessi.

In seguito alla compilata istruttoria da cui emerse luminosamente provato il delitto essendosi Polimeni Luigi e Caracciolo Paolo resi rei confessi, essi furono mandati al giudizio del Tribunale per rispondere:


Polimeni di avere ricevuto, nell’inverno del 1895-1896, da Girolamo Cannatà cinque cambiali in bianco colla firma di esso Cannatà [p. 12 modifica]Girolamo quale avallante con l’incarico di scrivere in esse la propria accettazione per lire seimila e di consegnare gli effetti cambiarî con tale accettazione alla persona che avrebbe sborsato detta somma, e con essa pagare lire quattromila al Sig. Avvocato Tiani, e lire Duemila alle Banche di Palmi in soddisfazione dei debiti di esso Cannatà e di avere invece tratte dette cambiali nel due Settembre 1896, a favore del Paolo Caracciolo, convertendo a proprio profitto la somma da costui ricevuta su dette cambiali in danno del Cannatà.


Caracciolo di concorso necessario in tale reato, facendo figurare nelle cambiali di avere sborsato lire 5800, mentre avrebbe invece dato a Polimeni solo lire 3800, e protestando poi il Cannatà per lire 5800.