Piano regolatore di Roma 1883 - Relazione/Demolizione degli isolati fra Borgo nuovo e Borgo vecchio

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Demolizione degli isolati fra Borgo nuovo e Borgo vecchio
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Demolizione degli isolati di fabbriche

fra le vie Borgo Vecchio e Borgo Nuovo


Seguendo un nobile ed antico concetto, è segnato nel piano regolatore l’atterramento di tutto il fabbricato, che esiste fra le vie di Borgo Nuovo e di Borgo Vecchio, a cominciare dalla piazza Pia fino alla piazza di S. Pietro in Vaticano. Abbiamo già ricordato che ai tempi dell’amministrazione francese, quel progetto era stato approvato; e forse sarebbe stato eseguito, se non sopravveniva la ristaurazione del governo Pontificio. Lo scopo era ed è di poter scorgerei distanza conveniente la cupola di Michelangelo in tutta la sua maestà, compreso l’alto tamburo che ne costituisce la principale bellezza. È noto che Michelangelo, chiamato da Paolo III a dar compimento alla Basilica, formò in breve un disegno tutto nuovo, conservandole la forma di croce greca, sormontata dalla cupola; e che un mezzo secolo dopo, per opera dell’architetto Maderno, si cambiò la croce greca in latina, con aggiunta di tre archi al braccio verso la piazza. Questo partito fe’ dire al Milizia:

«Terribili effetti di sì fatto prolungamento sono: non più punto di veduta; neppure dal fondo della sterminata piazza si scopre niente del tamburo della [p. 93 modifica]cupola e le due cupolette restano interamente occulte; vale a dire rimane nascosto il più bello» ecc.

Vero è che l’atterramento delle fabbriche fra i due Borghi implica quello dell’ospizio dei Convertendi, alla costruzione del quale ebbero parte gli illustri architetti Lazzari e Peruzzi. Ma la Commissione ha considerato che un piano regolatore di Roma non può omettere la proposta di quelle opere, che si collegano alla dignità e all’appariscenza dei suoi più insigni monumenti; la esecuzione delle quali però non essendo urgente, ma soltanto decorosa, e tuttavia dispendiosissima, può rimandarsi a dopo che siasi provveduto ai tanti bisogni che incalzano.