Poesie (Campanella, 1915)/Scelta di alcune poesie di Settimontano Squilla/40. A Polonia

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40. A Polonia

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A Polonia

Sopra i regni, ch’erede fan la sorte
di lor dominio, tu, Polonia, t’ergi,
che, mentre ’l morto re di pianto aspergi,
dal figlio ad altri lo scettro trasporte,
dubbiosa che non sia quel saggio e forte;
ma in piú cieca fortuna ti sommergi,
scegliendo, incerta s’aduni o dispergi,
prencipe di ventura e ricca corte.
Deh! cerca fuor di zelo in umil tende
Caton, Minoi, Pompili e Trismegisti;
ché Dio a tal fin non cessa mai di farne.
Questi fan poche spese e molti acquisti,
immortali intendendo che gli rende
virtú e gran gesti, non gran sangue e carne.

Piacque sempre a’ savi che il re si facesse per elezione e non per sorte d’ereditá; però Polonia sopra gli altri s’erge, che lo fa per elezione. Nondimeno non lo fa come doverebbe, perché non cerca sapienti e forti uomini, ma principi grandi e re di gran sangue, onde cade in error peggiore. Nota che Dio non cessa mai di far uomini atti al regno, perché, tenendo cura di noi, è necessario che a ciò provveda; ma noi ecc. Vedi la Politica dell’autore. E quel che dice, che gli savi credono immortalarsi con gesti eroici, e bearsi benefacendo alla repubblica, non per la nobiltá della carne e sangue, in cui si fidano gli principi del mondo fatti a caso.