Poesie (Campanella, 1915)/Scelta di alcune poesie di Settimontano Squilla/50-51-52. Sonetti profetali

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50-51-52. Sonetti profetali

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50-51-52. Sonetti profetali
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Sonetti alcuni profetali

Mentre l’aquila invola, e l’orso freme,
rugge il leon, e la cornacchia insana
insulta l’agno, in cui si transumana
nostra natura, e la colomba geme;
mentre pur nasce la zizania insieme
col buon frumento nella terra umana,
nutricasi la setta empia e profana,
che’l ben schernisce della nostra speme;
che ’l giorno vien che gli fieri giganti,
famosi al mondo, tinti di sanguigno,
a cui tu applaudí con finti sembianti,

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rasi di terra al Tartaro maligno
fien chiusi téco negli eterni pianti,
cinti di fuoco e d’orrido macigno.

Questi animali dinotano gli principati, c’hanno in terra sofisti e gli tiranni macchiavellisti, che si burlano del Vangelo, ecc.

e della vera filosofia, ecc. Questi sono gli giganti, che cercano solo fama in questo mondo: «potentes a saeculo viri famosi», come dice Moise.

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Sonetto secondo

— La scuola inimicissima del vero,
dal principio divino tralignante,
pasciuta d’ombre e di menzogne tante
sotto Taida, Sinon, Giuda ed Omero 1
— dice lo spirto, — a riveder l’impero
tornando in terra il Senno trionfante,
l’ampolla del quinto angelo, versante
giusto sdegno, terribile e severo 2,
di tenebre fía cinta; e l’impie labbia,
le lingue disleal co’ fieri denti
stracceransi l’un l’altro per gran rabbia.
In Malebolge 3gli animi dolenti,
per maggior pena, dall’arsiccia sabbia
vedran gli spirti pii, lieti e contenti. —

1. Questi sono gli quattro Evangeli del secolo tenebroso di Abaddon.

2. Vedi ne’ Profetali dell’autore.

3. Malebolge è un girone dell’inferno, secondo Dante.

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Sonetto terzo

Se fu nel mondo l’aurea etá felice,
ben essere potrá piú ch’una volta,
ché si ravviva ogni cosa sepolta,
tornando ’l giro ov’ebbe la radice.
Ma la volpe col lupo e la cornice
negano questo con perfidia molta.
Ma Dio che regge, e ’l ciel che si trasvolta,
la profezia e ’l comun desir lo dice.
Se, infatti, di «mio» e «tuo» sia il mondo privo
nell’util, nel giocondo e nell’onesto,
cangiarsi in paradiso il veggo e scrivo,
e ’l cieco amor in occhiuto e modesto,
l’astuzia ed ignoranza in saper vivo,
e ’n fratellanza l’imperio funesto.

Volpe è l’ipocrita, lupo il tiranno e cornice il sofista, ecc. Che dopo la caduta dell’Anticristo sará in terra il secol d’oro, preludio del celeste regno; e vien provato ne’ Profetali da molti santi; e perché non piace a chi gode di questo secolo tenebroso presente.

Nota con san Crisostomo e Platone che tutti mali pendono dal «mio» e «tuo»; e che come si viverá in comune si prova ne’ Profetali; e v’è l’idea nella Città del sole, fatta dall’autore.