Poesie (Eminescu)/XLII. Per la medesima stradetta

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XLII. Per la medesima stradetta

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Mihai Eminescu - Poesie (1927)
Traduzione dal rumeno di Ramiro Ortiz (1927)
XLII. Per la medesima stradetta
XLI. Frammento XLIII. Non mi comprendi
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XLII.

PER LA MEDESIMA STRADETTA...


Per la medesima stradetta
la luna batte ancora alle vetrate,
solo tu più non t’affacci
dietro le persiane, mai più.

5Ed i medesimi alberi in fiore
oltre il cancello protendono i rami,
solo i giorni trascorsi
non torneranno mai più.

Non come allora batte il tuo cuore,
10e gli occhi tuoi non sono più gli stessi,
io solo son restato lo stesso,
e faccio sempre la stessa strada.

Ahi come graziosa e sottile
t’avanzavi pian piano

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15e dolce m’apparivi nell’ombra
del romito boschetto!

E cadendomi sul petto,
non sapevamo più d’essere in terra,
ci dicevamo tante cose
20senza far motto.

I baci eran la sola risposta,
buona ad ogni genere di domande;
dell’altre cose di questa terra
non avevi tempo di occuparti.

25E nel sogno di quell’ora
non sapevo che fosse lo stesso
di appoggiarsi a un’ombra,
o di credere a una donna.

Gonfia il vento le tendine
30oggi come allora,
solo tu dietro di loro
più non m’appari.