Poesie (Fantoni)/Odi/Libro I/XVI. Per l'apertura della nuova...

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Libro I - XV. Il giuramento tradito Libro I - XVII. Alle muse
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XVI

Per l’apertura

della nuova accademia delle belle arti
eretta in Firenze nel 1784

     Al suon della minaccia,
desto dal sonno in cui giacea sepolto,
il Batavo si allaccia
l’elmo e ricopre la vergogna e il volto.

     5S’affretta, d’armi gravido,
della Schelda contesa in su la sponda,
e di catena pavido
gli argini rompe e le campagne inonda.

     L’occhi cerulee scendono
10cesaree squadre alla fiamminga terra:
l’ire dei re si accendono,
e s’inalza europeo nembo di guerra.

     Desta il Franco magnanimo
vicine pugne e le contese affretta,
15nutre l’Anglo nell’animo
dei ceduti trofei muta vendetta.

     Al batavico rischio
il canuto Prussian sprezza la pace,
spinge nordico fischio
20le russe vele e ne paventa il Trace.

     Schiude di Giano il tempio
l’adriaca donna in bellicosi carmi,
pende al materno esempio
il sardo regnator, dubbio nell’armi.

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     25Italia mia, ti lacera
gente varia di leggi e di favella;
e tu, dall’ozio macera,
siedi a mensa circea straniera ancella.

     A morte giá ti sfidano
30barbare torme, in cui valor non langue,
e il contrastato Eridano
porta tributo al mar d’onda e di sangue.

     L’anguicrinita furia
s’agiti pure fra le risse ultrici:
35della materna Etruria
non può tinger d’orrore i dì felici.

     Leopoldo il saggio, amabile
genio di pace, sul leon si asside,
né Marte insaziabile
40gli osa contro vibrar frecce omicide.

     Giove così rimirano,
ove l’etra è piú puro, i numi in trono,
e intorno gli s’aggirano
la notte, i lampi, le tempeste e il tuono.

     45Per lui baci si porgono
Pietá e Giustizia, e la virtú si onora;
l’arti per lui risorgono,
ed il greco saper rinasce in Flora.

     Alme, che al fuoco vivido
50temprò di fantasia l’util fatica,
d’oblio sprezzate il livido
stagno, seguaci della gloria antica.

     Correte infaticabili
di Buonarroti e di Cellin su l’orme:
55vivano i marmi, e stabili
spirin bronzi per voi morbide forme.

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     All’armonia settemplice
dei color, che han dall’ombre urto e figura,
imitate la semplice,
60corretta maestá della natura.

     L’arduo sentier v’insegnano
Vinci e Michel dalla robusta mano,
e ad emular v’impegnano
il Sarto, il Cortonese e il Volterrano.

     65S’oda oltre l’Alpi chiedere
nuovi maestri, né insultar cotanto,
e sian costretti a cedere
alla madre dell’arti il primo vanto.

     Ove ti lasci spingere,
70imprudente Talia, dal tuo furore?
Meco ritorna a fingere
nell’antro dioneo versi d’amore.