Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/CXLIV

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CXLIV

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CXLIII CXLV

 
El quatro e ’l tre non rilieva più sette,
poi che comparse il compar cinquantotto,
che i lor disegni in brocca ebbe interrotto;
beato a chi non colse il ben gli stette!

Ognun s’assetta a quel che me’ gli mette,
e tal ghigna e dà pasto ch’altro ha sotto,
ma l’oste vuol ch’ognun paghi lo scotto,
serbando i rei per pasto di civette.

T’insegna il tempo e la fé c’è sì rara
ch’ogni cosa con quel s’aconcia e guasta,
secondo è stagionato il frutto colto.

Util servir gli amici infin che basta
procacin gli altri, e chi repete impara
come dà il mondo il mèle e ’l fiel raccolto.