Poesie (Francesco d'Altobianco Alberti)/LXXXIX

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LXXXIX

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Così Pigmaleon arda e sfaville
come condusse l’infelice Dido
al crudo fin, ch’Enea l’ultimo strido,
nel partir di Cartagin, fé sentille;

e come Demofon condusse Fille,
Gianson Medea, quando lasciò nel lido,
e come l’altre simil c’hanno il grido,
siccome il cieco Amor seppe asortille;

come Isifil del suo che ’l barber tolse,
Argia di Polinice, Ermion d’Oreste
dolfonsi sì ch’a tutte mal ne ’ncolse,

così s’aggiunga in guinzaglio con queste
quella che pace in guerra mi rivolse,
anzi ch’i’ resti in tante amare peste.