Onor di Pisa, Ferenico, e vanto
di re, gli emuli vinti, echeggiar feo
Elide, Olimpia e lo sfrondato Alfeo;
e ’l teban cigno lo seguia col canto. O dorico cantor, deh torna! e quanto
al coronato nell’arringo acheo
il fiorentin cavallo oltr’ir poteo,
con l’immenso tuo stil salga cotanto. Artefice di rischi, invan s’oppose
fortuna a lui che riuscí d’inciampo,
folgore i piedi, a divorar la via. Deh, torna! Il fior de le pregiate cose
qui siede; è qui delle bell’arti il campo;
qui Siracusa e qui Ierone oblia.