XXV. Nell'anno 1796
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17 settembre 2022
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<dc:title> Poesie varie </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Angelo Mazza</dc:creator>
<dc:date>1912</dc:date>
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Poesie varie - XXV. Nell'anno 1796 Angelo MazzaPoeti minori del Settecento I.djvu
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Quando il giovin Pelleo portò su Tebe
i dí funesti, e la beozia terra
sotto la spada, che in sua man non ebe,
miserabile aspetto offria di guerra,
inviolate le paterne glebe
stettero a lui, che sorvolando atterra
l’ardir seguace de l’aonia plebe,
e fra i numi e gli eroi si mesce ed erra.
Marte or vegg’io che in su’ miei paschi accampa,
io di carmi direi fabbro non vile,
e l’armato cavallo orme vi stampa:
né valmi a schermo onor di lauro, o stile
che de l’aure d’Apollo arde e divampa:
tanto i sacri intelletti or s’hanno a vile!
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