Primo vere/Libro terzo/A la signorina Silvina Olivieri

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Primo vere/Libro secondo

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Libro secondo Libro terzo - Compieta


Via da la rosea bocca fluiscevi
la nota a volo per l’aria tepida
si come un effluvio da ’l fiore
ne’ mattini placidi d’aprile;

5sotto le ciglia più bruni e fulgidi
gli occhi ogivali brillano: guardano
lontano lontano per l’alto
da ignoti fantasimi sorrisi.

Lenta, serena si perde l’anima
10de ’l vostro canto ne’ dolci fascini;
dileguan suavi i pensieri
come un volo di farfalle in cielo.

Ed intraveggo là giù oceani
vasti d’azzurro: passano incognite
15fanciulle da l’ali lucenti,
bianche, da le lunghe chiome d’oro;

poi palme verdi, pagode ergentisi
in orizzonti fiammei di porpora,
baiadere da’ fianchi di tigre
20riguardanti con occhi fatali…

Ma ecco in mesto sospir si smorzano
l’ultime note: un subitaneo
sinfonico schianto di suoni
da li avorii prorompe fremendo;

25prorompe a l’aria con strani turbini,
con trilli e fughe, come un volubile
nugolo di passere argute
che trasvola per li occasi rossi.

E segue il canto: la voce ha brividi,
30strappi, sussulti, ha risi, ha murmuri,
bimolli che sono velluti,
che son baci e carezze di dee,

fa che s’allungan sì come vipere
vive ed alate ne l’aria lucida,
35ricami sottili di trilli,
aüdacie, lentezze, agonie…

Siete una maga?… Io veggo un rapido
fluttar di forme indescrivibili,
mi sento svegliare ne ’l petto
40gli entusiasmi de ’l mio primo amore;

e le sopite speranze aëree
con lieto ritmo ne ’l cor mi cantano;
torno a’ sogni pieni di sole,
a le febbri de l’arte divine…

45Tal forse un giorno fra l’onde cerule
de ’l ionio mare gl’inni mesceano
fatali a ’l vagante nocchiero
le sirene da ’l virgineo seno.

Ivan gli alati suoni per l’aure
50dolci siccome l’ambrosie olimpiche,
lontan lontano palpitanti
con gli effluvii de li aranci via.

Bella Zacinto intravedeasi
tra’ violacei vapor de ’l vespero:
55in fondo una cerchia nivale
di montagne sorrisa da ’l sole.