Prose della volgar lingua/Libro terzo/X

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Terzo libro – capitolo X

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È tuttavia da sapere che, nelle medesime prose, la consonante di questi due articoli s’è raddoppiata da gli antichi quasi sempre e ora si raddoppia da’ moderni, nell’un numero e nell’altro, quando essi hanno dinanzi a sé il segno del secondo caso, Dell’uomo Della donna Delli uomini Delle donne; quantunque l’usanza abbia poscia voluto che Degli uomini si dica, piú tosto che Delli uomini; o quando essi v’hanno le particelle A e Da, o ancora la Ne, quando ella stanza e luogo dimostra, o pure alcuna volta eziandio la particella Con, di cui nondimeno la consonante ultima nella L, che si piglia, si muta. Tutto che la particella A, che Ad eziandio si dice, è cagione che ancora ad altre voci, e non pur agli articoli, la consonante molte volte si raddoppia, a cui ella sta dinanzi; sí come è Lui, che Allui si dice, e Ciò, Acciò, e Sé, Assé, e questo ultimo piú si legge nelle antiche che nelle nuove scritture, e dell’altre; e Affrettare e Allettare e simili. Ma queste, che ne’ verbi si raddoppiano o nelle voci nate da loro, ancora ne’ versi hanno luogo. Usasi ciò fare eziandio con la particella Ra, ché Raccogliere Raddoppiare Rafforzare Rappellare e degli altri si leggono. E questo non per altro si fa, se non perché alla particella Ad, quando ella a verbi si dà, Accogliere Addoppiare Afforzare Appellare, si giugne la R, e fansene le dette voci; onde ne viene, che quando si dice Ricogliere, la C non si raddoppia, con ciò sia cosa che alla voce Cogliere la particella Ri si dà, che dalla Re latina si toglie, e non alla voce Accogliere; la qual R tuttavia si prende da questa medesima Ri, e tanto è a dire Raccogliere quanto sarebbe Riaccogliere, e cosí l’altre.