Qualunque dotto ingegno a lodar prende
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Questo testo fa parte della raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
GIO. BATTISTA CIAPPETTI.
I.
Qualunque dotto ingegno a lodar prende,
Illustre Aglauro, i tuoi gran pregi in parte,
Uopo ha di molta esperienza e d’arte:
Tanta e sì chiara in te virtù risplende.
5Io, perocchè tant’alto non ascende
L’opera mia, non tento già lodarte
Se di te scrivo, ma fò noto in carte
Il buon voler che dentro me s’accende.
Nè sol l’omero mio vinto sarebbe
10Da sì gran peso, ma di lui, che tanto
Il Tosco stil col suo bel lauro accrebbe.
Chè non hai sol di bella Donna il vanto
Pari a colei che tanto ad Ilio increbbe:
Ma pari ancora a chi ne scrisse, il canto.