Quattro leggende (Jacopo da Varazze)/Leggenda II

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Leggenda dello Spirito Santo in Pentecoste

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Jacopo da Varazze - Quattro leggende (1849)
Traduzione dal latino di Anonimo (XIV secolo)
Leggenda dello Spirito Santo in Pentecoste
Leggenda I Leggenda III
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LEGGENDA

DELLO SPIRITO SANTO IN PENTECOSTE




Lo Spirito Santo fue mandato in questo dìe alli Appostoli in lingue di fuoco, secondo che narra la istoria del libro degli Atti degli Apostoli. Nel quale mandare dovemo considerare, per modo di questioni, otto cose. La prima questione è, da cui fu mandato lo Spirito Santo. La seconda, in quanti modi si manda, o fue mandato. La terza, in quale tempo fue mandato. La quarta, quante fiate fue mandato agli Appostoli. La quinta è, come fue mandato. La sesta è, in cui fu mandato. La settima, perchè fue mandato, cioè per quale utilità. L’ottava ed ultima, perchè fue mandato, cioè quale fue la cagione. Quanto alla prima questione, cioè da cui fue mandato nel dìe di Pentecoste lo Spirito Santo; dovemo sapere, che lo Padre mandò lo Spirito Santo, e lo Figliuolo mandò lo Spirito Santo; ed esso Spirito Santo mandò e diede se medesimo. Che ’l Padre lo mandasse, dice Santo Giovanni Evangelista: Paraclitus autem Spiritus Sanctus, quem mittet Pater in nomine meo. Lo paraclito Spirito Santo, lo quale manderà il Padre nel mio nome. Che ’l mandasse lo Figliuolo, dice Santo Giovanni medesimo: Si autem abiero, mittam eum ad vos. S’io mi partirò, io vi manderò lo Spirito Santo. Che esso Spirito Santo mandasse se medesimo, si mostra in questo modo. Esso Spirito Santo è Iddio, e perciò dirittamente Dio mandòe se medesimo, e lo Spirito Santo è una cosa con Dio. Quanto alla seconda questione, cioè in quanti modi si manda, o fue mandato lo Spirito Santo; dovemo sapere ch’è mandato in due modi, cioè visibilemente, e invisibilemente. Visibilmente è mandato, quando si mostra per alcuno segno palese: invisibilemente, quando viene ad abitare nelle caste menti. Dello invisibile mandare, dice Santo Giovanni Evangelista: Spiritus ubi vult spirat, et vocem eius audis, sed nescis unde veniat, aut quo vadat, cioè a dire, lo Spirito Santo entra ove vuole, e fa intendere la voce sua, e non sapemo1 onde viene, nè dove vae2. Del visibile mandare3, dice San Bernardo: Onde conoscemo4 lo avvenimento dello Spirito Santo? certo conoscemolo dal movimento del cuore, dalla fuga delli vizii, e dallo racconciamento de’ costumi. L’avvenimento visibile dello [p. 7 modifica]Spirito Santo si dimostra per alcuno segno palese: onde dovemo sapere che in cinque figure visibili è mostrato5 lo Spirito Santo. La prima, fue in figura di colomba sopra Cristo, quando fue battezzato. Onde dice Santo Luca Evangelista: Descendit Spiritus Sanctus corporali specie, sicut columba in ipsum. Discese lo Spirito Santo in corporale figura, come colomba in Cristo. La seconda, fu in figura di nuvolo chiaro; e questo fue quando Cristo si transfigurò davante alli discepoli nel Monte. Onde dice Santo Matteo Evangelista: Adhuc eo loquente ecce nubes lucida obumbravit eum; cioè a dire: E favellando6 alli discepoli Cristo, venne uno nuvolo chiaro, e coperselo. La terza, fue in ispezie di fiato. Onde dice Santo Giovanni: Insuflavit et dixit eis: Accipite Spiritum Sanctum. Favellando Cristo agli Apostoli, soffiando inverso loro, disse: Tenete lo Spirito Santo. La quarta, fue in figura di fuoco. La quinta, in figura di lingua: e in queste due spezie apparve7 oggi lo Spirito Santo. Quanto alla terza questione, cioè in quale tempo fue mandato lo Spirito Santo; dovemo dicere e sapere che fue mandato l dì dopo la Resurrezione di Cristo; e questo fue significato nel vecchio Testamento, ove comandava la legge che nelli l anni era ribandito ogni malfattore; e ogne8 isbandito e’ poteva tornare alla cittade, onde era sbandito: e questo si chiamava l’anno del giubileo9 e significava lo Spirito Santo, lo quale fue mandato negli10 cinquanta dì dopo la Resurrezione, ed è perdonamento de’ nostri peccati. Quanto alla quarta questione, cioè quante fiate fue mandato alli Appostoli lo Spirito Santo; dovemo sapere che fue mandato tre fiate. La prima, anzi la Passione di Cristo, e questo dare fue quanto a fare miracoli. Onde quando Cristo mandòe li suoi discepoli a predicare, diede loro potenza sopra li demoni11, e a curare le infermitadi. Questi miracoli si fanno per lo Spirito Santo. Ma non seguita perciò che faccia miracoli qualunque hae in sè lo Spirito Santo; imperciò che12, secondo che dice Santo Gregorio, li miracoli non fanno santo l’uomo, ma mostrano che sia Santo: e ogne persona che fa miracoli non ha in sè lo Spirito Santo. Dunque Dio fa li miracoli per autoritade; gli Angioli per abilità della materia, in cui gli fanno; e li demoni13 fanno [p. 8 modifica]miracoli per vertudi naturali, le quali conoscono nelle cose: e l’incantatori li fanno per occulti patti e contratti, che fanno con li demoni14; e li santi uomini li fanno per palese loro giustizia; e li mali cristiani li fanno per segni di palese giustizia15. La seconda fiata, fue dato lo Spirito Santo dopo la Resurrezione a perdonare li peccati: e quando lo diede soffiò in loro, e disse: Ricevete in voi lo Spirito Santo, e li cui peccati voi perdonerete, saranno loro perdonati. Ma non puote alcuno perdonare li peccati quanto alla colpa, nè quanto alla pena eternale16, nè quanto alla divina offensa; imperciò che questi peccati sono perdonati per dono17 della grazia donata nell’anima da Dio. Ma dicemo18 che ’l prete perdona19, in quanto dà ad intendere ch’è assoluto dalla colpa, e in quanto commuta e iscambia la pena del purgatorio in pena temporale, e in quanto della temporale scema e perdona. La terza, fu dopo l’Ascensione, cioè oggi nel dìe di Pentecoste, a confermare li cuori degli Appostoli20, che di niuno tormento avessono paura. Onde dice Santo Agostino: Tale è la grazia dello Spirito Santo, che se egli21 truova tristizia, sì la manda via; se truova rio desiderio, sì lo consuma; se truova paura, sì la cessa22 via. E Santo Leo papa dice: Era oggi lo Spirito Santo aspettato dagli Appostoli, non come dovesse ora incominciare ad abitare prima nelli loro cuori, ma acciò che più ferventemente accendesse li suoi23 petti, e più copiosamente li mondasse, non incominciando a dare lo dono24, ma multiplicando e accrescendo sopra quello c’avevano già ricevuto; e non fue nuovo lo Spirito Santo oggi in loro, ma fue più abbondevole e largo. Quanto alla quinta questione, cioè in che modo fue mandato lo Spirito Santo; dovemo sapere che fue mandato con suono in lingue di fuoco, e le lingue apparvono sedendo25. Prima dico, che fue mandato con suono26 celestiale, perciòe che li fe celestiali, e rimosse da loro ogni terrena sollecitudine. Onde li Santi, quando sono pieni della grazia, non possono ricevere in sè licore di vana dilettazione, e quando assaggiano la celestiale soavitade, non hanno desiderio delle terrene dilettazioni. e questo segno ebbono gli Appostoli, che non vollero terrene cose [p. 9 modifica]avere, ma ciò c’aveano, divideano tra li poveri. Ancora fue mandato in lingue di fuoco: e fue in questo modo mandato, acciò che favellassero gli Appostoli, e dicessero27 parole accese, e predicassero la legge del fuoco, cioè dell’amore, e della caritade. Ancora le lingue apparirono sedendo, a significare che alli segnori e alli giudici, li quali quando sentenziano seggono, è necessario e bisogno loro d’avere lo Spirito Santo, a conoscere ogne veritade. Onde lo Spirito Santo dàe autoritade a perdonare il peccato. Onde dice Santo Giovanni Evangelista: Accipite Spiritum Sanctum, et quorum remiseritis peccata, remittuntur eis. Ricevete lo Spirito Santo, e a cui voi perdonerete li peccati, saranno perdonati. Ancora dà lo Spirito Santo sapienzia a giudicare, e mansuetudine a sopportare. Quanto alla sesta questione, cioè in cui fue mandato lo Spirito Santo; dovemo sapere che fue mandato nelli Appostoli e nelli discepoli; imperciò che fuoro28 vaselli mondi e apparecchiati di ricevere lo Spirito Santo per sei condizioni, che aveano in sè. La prima era, che furono riposati nell’animo. Onde dice Isaia Profeta in persona di Dio Padre: Super quem requiescet Spiritus meus, nisi super humilem et quietum? Sopra cui si riposerà lo Spirito mio, se non sopra colui ch’è umile e riposato? La seconda condizione degli Appostoli, che fuoro per amore congiunti. Onde dice nel libro delli Atti degli Appostoli: Erat eis cor unum, et anima una. Erano d’uno cuore, e d’una volontade. Onde secondo che lo spirito dell’uomo non dà vita alle membra, se non sono insieme unite nel corpo; così lo Spirito Santo non dà vita, se non a quelli che sono in uno animo: e secondo che ’l fuoco si spegne dividendo le legna, così lo Spirito tra coloro si spegne, che sono in discordia. Onde si canta degli Appostoli: Invenit eos concordes charitate. Lo Spirito Santo trovòe li Appostoli in concordia di caritade. La terza, ch’erano in luogo secreto; e questo si dimostra quando dice: Erant in eodem loco. Erano in quello medesimo luogo, cioè nel cenaculo29, ove si raccoglievano insieme. Onde dice Osee30 Profeta in [p. 10 modifica]persona di Dio: Ducam eum in solitudinem, et ibi loquar ad cor eius. Io meneròe il mio servo in luogo secreto, e quivi favelleròe al cuor suo. La quarta, ch’erano e perseveravano in orazione. Onde cantasi nella Ecclesia: Orantibus Apostolis Deum venisse nuntiat. Allora oravano quando fuorono ripieni da Dio. La quinta, ch’erano pieni d’umilitade e di pace. Onde, secondo che dice Santo Giovanni Evangelista, prima diede pace alli discepoli Cristo, e poi mandò loro lo Spirito Santo. La sesta e ultima, ch’erano levati in contemplazione; onde dice una chiosa31:Chi disidera lo Spirito Santo, trapassi l’abitazione terrena e carnale per contemplazione di mente. Quanto alla settima questione, cioè perchè utilitade fue mandato lo Spirito Santo; dovemo sapere che fue mandato per sei cose. La prima fue, a consolare li contristati. Onde dice Isaia Profeta: Spiritus domini super me, ut darem consolationem lugentibus. Lo Spirito Santo venne in me, per dare consolamento a quelli che stavano in pianto. La seconda, a vivificare li morti. Onde dice Santo Giovanni Evangelista: Spiritus est qui vivificat. Lo Spirito Santo vivifica la mente. Ed Ezechiel Profeta dice: Io manderò in voi lo Spirito, e viverete. La terza, a santificare li immondi, onde tanto è a dire santo, quanto mondo: e secondo che si chiama Spirito, perchè vivifica, così si chiama Santo32, perchè mondifica e santifica da ogni immondizia. La quarta, a confermare amore tra coloro, ch’erano in discordia; onde egli è detto nostro padre; e se egli è padre, e noi siemo33 figliuoli suoi; dunque dovemo essere in concordia e in pace, secondo che dee essere fratelli34 e amici. La quinta, a salvare li giusti. Onde tanto è a dicere Iesu, quanto Salvatore. E lo Spirito Santo venne nel Salvatore35, cioè a salvare noi; e perciò dice Cristo: Ipse est quem mittet Pater in nomine meo. Esso è lo Spirito Santo, lo quale vi manderà il Padre nel nome mio. La sesta e ultima cagione, per la quale venne lo Spirito Santo, fue ad ammaestrare coloro che non erano savi. Onde questo si dimostra quando dice: Ille docebit vos omnia. Esso Spirito v’insegnerà ogni cosa. Quant’all’ottava questione, cioè perchè cosa fue mandato lo Spirito Santo; dovemo sapere che fue mandato per la orazione: onde venne orantibus Apostolis, quando istavano in orazione. E Santo Luca dice: Orante Iesu descendit Spiritus Sanctus.




Note

  1. Cioè sappiamo. Vedi la nota 1. a facc. 1.
  2. ove vada. St.
  3. Questo mandare manca al codice.
  4. Cioè conosciamo. Vedi la nota 1. a facc. 1.
  5. che cinque figure visibili ha mostrato. St.
  6. che favellando. St.
  7. apparitte. St.
  8. ogne, voce antica, oggi ogni.
  9. iubileo. St. dalla quale fu tolto l’esempio di questa voce recato nell’Appendice della quarta impressione.
  10. Così ha la St. il codice ha: dopo li.
  11. domoni. Cod.
  12. imperocchè. St.
  13. per l’autoritade dell’Angelo e per umiliazione della cosa la quale elli fa; e li demoni. Cod.
  14. domoni. Cod.
  15. per la pubblica giustizia; e gli cattivi cristiani per segni della pubblica giustizia. St.
  16. quanto alla macchia, ch’è nell’anima, nè quanto al reato, cioè all’obbligazione alla pena eternale. St.
  17. per mezzo. St.
  18. Cioè diciamo. Vedi la nota 1. a facc. 1.
  19. Ma diremo che il Sacerdote perdona, cioè assolve. St.
  20. sì li cuori dei Discepoli. St.
  21. se ella. St.
  22. scaccia. St.
  23. loro. St.
  24. a dare loro i suoi doni. St.
  25. in ispecie di lingue di fuoco, e le lingue apparirono sedendo. St.
  26. segno. St.
  27. e profferessono. St.
  28. Fuoro, per furo, o foro, oggi furono, si trova assai spesso negli Antichi, e resto come il Mastrofini lo riponga fra gli incerti, od erronei, e non faccia luogo a fuorono pure per furono, che vedremo nella pagina seguente, ed a pag. 10, e 12.
  29. cenacolo. St. La voce cenaculo, sull’autorità di questo esempio, fu recata nel Vocabolario ristampato in Venezia dal Pitteri nel 1763.
  30. Così ha il Codice: la stampa ha Osea. Ma avendo gli Antichi avuto in costume di terminare talora in E molti nomi che poi nei tempi a noi più vicini si terminarono sempre in A; e detto, a cagion d’esempio, Totile, per Totila; e Attile, per Attila; potrebbero aver detto anche Osee, per Osea.
  31. la chiosa. St.
  32. perchè vivifica, si chiama Santo. St.
  33. siemo, lo stesso che semo, per siamo (vedi la nota 1. pag. 1.) interpostovi la i per dolcezza di pronunzia, come accade in siei, per sei. Nei Poet. 1°. Sec. 1. 168. leggiamo: Tutti siem nati d’Adamo e di Eva.
  34. tra gli fratelli. St.
  35. col nome del Salvatore. St.