Quella che in cor l'amorosa radice
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M. ONESTO BOLOGNESE A M. CINO
Quella che in cor l’amorosa radice
Mi piantò nel primier che mal la vidi,
Cioè la dispietata ingannatrice,
A morir m’ha condotto; e stu nol cridi,
5Mira gli occhi miei morti in la cervice,
E del cor odi gli angosciosi stridi,
E dell’altro mio corpo ogni pendice,
Che par ciascuna che la morte gridi.
A tal m’ha giunto mia donna crudele
10Ch’entro tal dolor sento in ogni parte,
Che l’alma a forza dallo cor si parte;
Chè ’l mio dolzor con l’amaror del fele
Haggio ben visto, Amor, com’ si comparte.
Ben ti consiglio, di lui servir guarte.