Renovatione della Chiesa/Lettere personali/7

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Lettere personali
lettera 7

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A UNA MONACA

SAN GIOVANNINO

Charissima in Christo Sorella, salute in esso Christo Crociffisso.

Vi apporterà forse maraviglia il mio insolito scrivere; ma l’amore che nel Signore ho sempre portato e porto a cotesto santo colleglio, nel quale io sono stata e conversata, mi ha mosso a ciò fare. E havendomi dato Iddio tal desiderio, (che da lui lo tengo), già molti mesi sono e anch’ anni, di scrivervi, finalmente è bisognato lo metta in esecutione. E sì come me ha mosso l’amore col quale il Signore si compiace io ami l’anima vostra, così prego voi in tale amore e charità a ricever questa mia. Vi dico dunque, amantissima sorella, e vi prego nelle viscere di Christo crocifisso, che vi andiate esercitando in una continua, sincera e vera contritione de vostri peccati, se volete piacere a Dio e apportare utilità all’anima vostra. E tanto più presto saranno dimenticati i vostri mali nel conspetto di Dio, quanto maggiore sarà il dolore di essi. È tanta grande la malvagità del peccato che il dolore e lacrime di tutte le creature non sarebbon bastante a distruggerla; ma la pietà e misericordia del nostro benignissimo Signore è così smisurata che si contenta che noi haviamo dolore di essi e con sincero cuore gli abborriamo e odiamo, e lui poi supplisce al resto. Ma con tutto ciò ci convien sempre stare con un santo timore perché, come dice Santo Agostino, nessuno può sapere se è degno d’odio o d’amore. E se Santa Maria Maddalena, che haveva udito dalla propia bocca della Verità quelle dolce e amorose parole: Remittuntur (Lc. 7,47), ecc. stette poi tant’ annia far penitentia in quell’aspro deserto, che doviamo far noi che tal gratia non habbiamo havuta né meno ce ne doviamo reputar degne?

Però vi conforto, sorella nel Signore charissima, per quel Sangue che Jesu sparse per voi con tanto fuoco d’amore, che allegramente e con patientia facciate tutta quella penitentia che vi è stata imposta da vostri superiori perché non son condegne le pene e passione di questo secolo alla futura gloria preparataci (cf. Rom. 8,18) dal figliuol di Dio con tanti stenti, pene, dolore e morte acerbissima. E vedere che tutti e Santi, qual godono quella indicibil gloria che noi speriamo, vi sono pervenuti per magnos labores, perché è un bene e felicità tanta grande che bisogna accquistarsela con pene e travagli. E se tanti Santi, che in questo mondo tenevono vita innocente e pura, si tormentavono e flagellavono con tante aspre penitentie, che doviamo far noi condurci a quella patria, che ogn’hora offendiamo la divina bontà? Si che dovete tenere per ogni gran gratia che il Signore vi presti vita, nella quale vi sia imposto fare alquanta di sodisfatione per l’offese fatte a sua divina Maestà.

Vi mando un Jesu che porta la croce, acciò spesso lo risguardiate e meditiate la sua acerba passione, mezzo efficacissimo per emendare ogni imperfetione e accender l’anima in amore verso il suo Creatore. Vi conforto ancora, sorella charissima, di cercare quando vi è concesso da vostri superiori, di unirvi a Jesu nel Santissimo Sacramento, con un perfetto abbandonamento di voi stessa e di tutte le cose create, che questa è la via di ricuperare il tempo perso e diventare giusta e pura nel conspetto di Dio, il quale del continuo picchia al cuor nostro e ci chiama dolcemente. Udite, vi prego, la voce sua che vi dice: Revertere, revertere Sunamitis (Cant. 6,12), torna, torna, anima mia a me, perché fuor di me non troverrai contento né diletto alcuno, avendoti io creata solo per me; e non vuole altro da noi questo nostro Iddio che il nostro cuore. Dunque non tardate più, ma mille volte il dì fategnene offerta, rimettendovi tutta in lui, però che per sua infinita bontà vi ama di più che non fate da voi medesima. oh se noi penetrassimo questo amore. Ci parebbe refrigerio il patire, per così dire, mille morte il giorno per una minima offesa fatta a sì gran bontà, e per potergli rendere qualche contracambio di tanto amore. Con queste consideratione e esercitii spirituali potresti farvi paradiso del luogo dove habitate. Et per meglio poter fare questo, vi prego ricorriate alla Vergine Santissima, Madre di misericordia, con dire ogni giorno questo bello oratione che vi mando, fatto dal devoto dottore S. Bernardo, che penso vi sarà di consolatione spirituale. Io, tal qual sono, non ho mai mancato ricordarmi di voi nelle sante oratione e vi prometto hora farlo maggiormente. E vi prego che siate contenta fare il simile per me. Né occorrendomi altro per questa, a voi molto di cuore mi raccomando pregando il Signore vi riempia della sua santa gratia. Jesu sia con voi.

Il dì 5 d’agosto 1597

Affetionatissima in Jesu Christo crucifisso

Suor Maria Maddalena de’ Pazzi