Renovatione della Chiesa/Lettere personali/9
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lettera 9
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ALLA MOLTO REVERENDA IN CHRISTO JESU SUOR CARITÀ RUCELLAI
DI S. GIOVANNINO. FIRENZE
Molto Reverenda in Christo Madre, salute.
Con la presente vengo a dar risposta a la gratissima vostra, qual mi è stata di tanta consolatione e contento quanto credo vi possiate immaginare; e sì come l’altra che mi scrivesti mi fu di dolore straordinario, perché mi doleva che un servo di Dio, tale quale io tengo codesto venerabil Padre, patissi una tribulatione così grande, così quest’ ultima vostra mi à convertito il dolore in allegrezza. Benedetto il Signore, il quale non abbandona li servi suoi, ancor che tribolati et afflitti; anzi all’hora li libera, quando forse manco lo pensano. E mi pare che la divina Maestà abbia voluto verificare in questo suo servo quelle parole che aveva dette per bocca del profeta David: Cum ipso sum in tribulatione: eripiam eum et glorificabo eum (Sl. 90,15); che non solo sia stato con lui nella tribulatione e l’habbi scampato da quella, ma l’habbia anchora glorificato, facendo in questo modo nota a ognuno la sua patientia et innocentia.
Circa a quello che mi dite, preghi nostro Signore vi levi dalla mente un pochetto di desiderio che averesti ne patissino quelli che a torto l’hanno così accusato. Vi rispondo che non penso che questa sia, ma che nelle mia oratione prego bene il Signore che vi dia un cuore conforme al nome di charità che tenete, come tengo per certo che l’abbiate. E credo io che noi, che siamo spose di Christo, habbiamo particulare obbligo di amare e beneficare quelli che fanno disgusto, o danno dispiacere, non solo a noi ma ancora alle persone che noi amiamo; e questo per essere imitatrice di quello che, stando per noi in croce, disse al Padre: Ignosce illis; non enim sciunt quid faciunt (cf. Lc. 23,34). E mi rendo certissima che tutto questo che ò detto, meglio di me sappiate e l’operiate.
Tengo in continua memoria nelle mie orationi tutto cotesto sacro collegio, et in particulare ho offerto la causa che mi dicesti della mutatione delli vostri offitii, delli quali vi dovete confidare che il Signore ne disporrà a sua maggior gloria e che non vi mancheranno suggetti tali che siano atti a mantenere e agumentare ogni bene in cotesta santa Religione, come spero sia per concedervi. Né occorrendomi altro per questa, farò fine con raccomandarmi infinite volte a voi e alle vostre sante orationi. La nostra Rev. Madre Priora saluta la vostra, e si raccomanda all’orationi di tutto il vostro sacro collegio. Salutate per parte mia Suor Vincentia, Suor Maria Fedele, Suor Maria Felice e Suor Luvisa. Mi ero scordata dirvi come la Rev. Madre Priora si raccomanda infinite volte alle sua charissime nipoti, Suor Maria Vincentia e Suor Margherita. Jesu ci riempia del suo divino amore.
Del nostro Monastero Santa Maria degli Angeli in Borgo S. Fridiano di Firenze, il dì 20 di ottobre 1598.
Vostra in Christo humilissima
Suor Maria Maddalena de’ Pazzi