Ricordi delle Alpi/Parte Prima/XII

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Le rondinelle

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XII.

Le Rondinelle.

Ed ecco una schiera di rondinelle, che,

«Facendo in aër di sè lunga riga»,

mi passava sul capo. Si sentiva una specie di pigolìo simile a un gemito; io mi volsi ad esse, e il cuore parvemi parlasse così: «O rondinelle! voi venite in nuove terre a cercar riso ed amore; e per voi la natura è sempre buona e bella, e Dio provvido padre. O innocenti figlie del cielo, io vi saluto; l’uomo solo non trova quiete e pace su questa terra.»

E da quello sciame staccatasi una, s’era volata a posar sur un ramoscello di salice, e aveva cominciato il suo bel canto. Io stetti religiosamente a sentirla, e la immaginazione così mi volle tradurre le armonie della rondinella. [p. 65 modifica]

— Sono sola: non conobbi padre, e mia madrè morì pochi dì sono in questo pellegrinaggio. Posso essere felice? mia madre è morta!

— Ripetei sospirando: «Posso essere felice? mia madre è morta!»

— Mi amava tanto un rondinino, tanto! alla sponda del rivo o del lago, sul ramo dell’albero e sull’erta del monte, sempre insieme a far canti d’amore: ma una sera morì e l’ultime sue note furon cantate a me d’accanto, e per me! Posso essere felice? Il mio rondinino è morto!

Qui parvemi che il cuore per doglia fosse come colpito da un martello; non ripetei le parole della rondinella, ma queste: «Amica, se nel tuo pellegrinare sorvolerai al camposanto del mio paese natio, ti ruota in giù su quella croce nera, che posa sul più ampio cippo marmoreo rizzato a destra dell’umile chiesuola dei morti, e con l’ala vereconda lambiscila in triplicata ruota, mandando un gemito per me alla madre ed a lei

E la rondinella: Non ho patria; son nomade eterna in mare e in terra. Dov’è il nido che m’ha scaldato le prime pelurie? posso essere felice? chi mi sa dire dove sia la mia patria?

Dove spira mite ogni clima, ivi essere può la tua patria, o rondinella, soggiunsi qui tosto; ma in questo son di te più felice. [p. 66 modifica]L’uomo ha per patria il mondo, per madre l’umanità; ma ama e deve amare prima il sito che lo vide nascere, dove bevette la prima luce, dove imparò prima a salutare Dio padre, dove tra le ossa de’ suoi, ha i primi e più religiosi vincoli della vita. Indi la regione, e poi la patria grande, il paese di tutti i fratelli che parlano la sua lingua, vivono dello stesso sangue, ispiransi alle stesse tradizioni, alimentansi delle medesime memorie, — la patria di tutta la nazione, oggi risorta anche per me, o rondinella.

M’alzai, scuotendo vivamente i mille globicini d’acqua, che m’avean madido tutta la persona: guardai la rondinella, ma, già perdendosi nell’aree lontano, remigava studiosa di raggiungere l’amico stuolo.

Voltomi all’insù, vidi sporgere dalla cresta del monte un branco di pecore, e mi ferì il suono della zampogna pastorale. Diedi ancora uno sguardo alla cascata e, studiato il passo, mi trovai in breve sulla via maestra.