Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto LXXVII
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Sonetto LXXVII
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SONETTO LXXVII
Veggio turbato il Ciel d’un nembo oscuro
Che cinge l’aere intorno, e ne promette,
Con tempeste, con tuoni e con saette,
Far caldo e molle il terren freddo e duro.
Forse l’alto Motor vuol or con puro
Foco le sterili erbe ed imperfette
Arder, si ch’abbian poi l’alme e perfette
Il vago Suo giardin lieto e sicuro,
Pria che da le radici in tutto svelli
Questa, di verdi e ben composte frondi
Ricca, e di vero onor povera pianta,
Perché più che mai lieta rinovelli
Germi conspersi di rugiada santa,
Che sian di frutti e fior sempre fecondi.