Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto XCIV
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Sonetto XCIV
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SONETTO XCIV
Del mondo e del nimico folle e vano
Gir trionfando, e de l’iniqua morte.
Signor, chiudendo le tartaree porte
Pur con la nuda Tua piagata mano,
L’erto obliquo sentier e dritto e piano
Farne del Cielo, e le Tue luci scorte
Essere a’ santi padri a quella corte
U’ lor condusse il valor più che umano,
Grand’opra fu di Re saggio e prudente;
Ma raccorre i dispersi miei penseri,
Aprir per forza l’indurato petto,
Far ch’in me sian l’altere voglie spente,
Raccendendo i desiri umili e veri,
Sol de la Tua pietà he degno effetto.