Rime (Andreini)/Sonetto CXCII

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Sonetto CXCII

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Sonetto CXCI Madrigale CXXV

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SONETTO CXCII.


A
Hi Alma, ahi di te stessa homai t’incresca,

Se fosti sol per l’alte Sfere eletta
     A che folle del Mondo agogni l’esca
     Mentre à l’occaso il viver mio s’affretta?
In terra quanto i desir nostri invesca
     Quasi mortal veleno i sensi infetta.
     Consenti dunque, che l’età men fresca
     Almen doni al Signor, che pìo n’aspetta.
Di Christo solo il glorioso nome
     Formin gli accenti miei, ned altro core
     Habbia ’l petto; ne ’l core altro desìo.
Sgombra de’ falli tuoi le antiche some,
     Lavi sordido limo acqua d’oblìo,
     Nè senso altro sia ’n me, che di dolore.