Rime (Andreini)/Sonetto XXIX

Da Wikisource.
Sonetto XXIX

../Sonetto XXVIII ../Sonetto XXX IncludiIntestazione 24 dicembre 2016 100% Sonetti

Sonetto XXVIII Sonetto XXX

[p. 28 modifica]

SONETTO XXIX.


C
Resci ò mia nobil fiamma, se maggiore

Puoi farti nel mio sen, cresci, poich’io
     Ogni cura mortal posta in oblìo
     Me stessa abbello in sì gradito ardore;
E tanto veggio al Ciel ergersi il core
     Quanto s’avanza il vivo incendio mio;
     Cresci dunque ardentissimo desìo,
     E ’n tè consumi ogni sua face Amore.

[p. 29 modifica]

O quai rate, ed eccelse grazie io spero
     Dal mio leggiadro, e glorioso foco,
     Che dolcemente m’arde, e non m’ancide.
Vedrò in virtù di questo incendio altero
     Deificarmi qual novello Alcide,
     Ed haver trà le stelle un giorno loco.