Rime (Bindo Bonichi)/Canzoni/Canzone decimaterza

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Bindo Bonichi - Rime (XIV secolo)
Canzoni - Canzone decimaterza
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CANZONE DECIMATERZA


Della considerazione che l’uomo dee avere della morte1.


     Morte è privar di vita
A ciascuno animale
Fuori che ’l razionale2:
Di cio non priva ma suo cangia stato3.
L’alma è cosa infinita
Passibil inmortale
Sensibil non locale
Et spirito invisibile creato4
D’arbitrio liber dotata da Dio
Et di conoscer quel che vuol ragione:
Und’è ciascun cagione5
Del suo dannar, s’al non ben far consente
Che ’l corpo senza l’alma è impotente
Ch’esso per se non fa operazione.
Non ha difensione6
L’ôm che mal fà: che per sua voglia è rio.

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     Piange la gente vana
Sovente quand’ôm more
Non perch’aggia dolore
Del suo misfar, ma sol perchè s’assenta7.
Ma chi la mente ha sana,
S’avìa nell’hom amore8,
Piange, perchè ha umore9
Del suo dannar quando si rappresenta.
Quand’uomo nasce divien pellegrino,
Et quanto vive tanto sta in viaggio;
Et s’è provido e saggio
Non entra in forza di chi gli è nimico.
Tende suoi lacci lo serpente antico,
Et per l’om prender si pon nel passaggio;
Et quale ha van coraggio10
E’ prende, e, se tener pò, ’l mette al chino11.

     Hom male ostinato12
Che vedendo non credi
Perche non ti provvedi?
Già quant’è ’l dì tanto l’acquista morte13,
E ’l tesoro ammassato
E le gioie che possiedi
Donar, o far corredi
Non han poder di prolungar tue sorte.
Richezza, povertà, senno follia14,
Et puossi dir tristizia l’allegrezza,
Et l’alto star bassezza
Quando la cosa è fuor di tempo e loco.

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Se chi mal fà merita eterno foco
Che senno ha l’uom, che ciò fuggir disprezza?
Gran mastro è di mattezza
Chi monta costa eFonte/commento: Pagina:Rime-di-Bindo-Bonichi.djvu/262 piana lassa via15.

     Lo sommo Creatore
Fe’ l’ôm sua creatura
Simile a sua figura
Et l’uom fallì a lui disubidendo.
Esso benefattore
Amando sua fattura
Prese umana natura
Et ricomprollo morte sostenendo.
Se lo benefattore ama e difende
Et aggrandisce il beneficïato16.
Ben si può dire ingrato
Quei che riceve il ben, dissimulando.
Dunque tu, hom, perchè non pensi quando
Li riconoschi il ben, che t’ha donato17?
Chi dà troppo tardato
Poco è miglior che quei che caro vende.

     L’umana vita è breve,
Et vano è lo diletto
Onde move ’l difetto
Perch’uomo perde acquistar Paradiso.
Quel che sostiene è greve
L’ôm che mor mal corretto
Che da dio maladetto

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Eterno stà da glorïa diviso.
Non si può ben far multiplicamento
O somma d’anni che risponda uguale18
Allo tempo eternale
Perch’ogni quantità poco rileva.
Se poi che fu creato Adamo ed Eva
Fosse contato un giorno naturale19
O il giorno anno, che vale20?
Fuor di speranza è l’ôm ch’èFonte/commento: Pagina:Rime-di-Bindo-Bonichi.djvu/262 in perdimento.

Note

  1. [p. 137 modifica]M. concorda.
  2. [p. 137 modifica]L. For che ’l razïonale. – R.3 Fuor ch’a razïonale. – M. Fuorche ’l.
  3. [p. 137 modifica]M. non dico priva.
  4. [p. 137 modifica]M.2 invisibil non creato.
  5. [p. 137 modifica]M. Ond’è.
  6. [p. 137 modifica]M. E non ha.
  7. [p. 137 modifica]R.3 Del suo dannar ma sol. – M. id.
  8. [p. 137 modifica]R.3 nell’homo amore. – M. id.
  9. [p. 137 modifica]M.2 perchè ha tremore.
  10. [p. 137 modifica]L. Et quale ha gran coraggio.
  11. [p. 137 modifica]R.3 Prende e se ’l può tener lo mette al chino. – M. id. – M.2 id.
  12. [p. 137 modifica]R.3 Homo male.
  13. [p. 137 modifica]L. Legge esso pure – già quant el di ecc. – R.3 quanto è il di. – M. id. – M.2 quanto è.
  14. [p. 137 modifica]M. Richezza è povertà senno è follia. – R. Richezza o povertà, senno o follia. – L. col Mss. par.
  15. [p. 137 modifica]R.3 e lassa piana via.
  16. [p. 137 modifica]R. Et aggrandisce il beneficio dato. L. col Mss. par.
  17. [p. 138 modifica]R. Tu ricevesti il ben che t’ha donato? - L. col Mss. par.
  18. [p. 138 modifica]M. O sommar d’anni.
  19. [p. 138 modifica]M. Fosse cotanto
  20. [p. 138 modifica]R. E il giorno anno che vale? - L. col Mss. par. - M. Il giorno a noi.