Rime (Cavalcanti)/Le Rime di Guido Cavalcanti/Le rime anteriori al 1290/Fresca rosa novella

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Fresca rosa novella

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A Giovanna.


     Fresca rosa novella,
piacente primavera,
3per prata e per rivera
gaiamente cantando,
vostro fin pregio mando a la verdura.

     6Lo vostro pregio fino
in gio’ si rinovelli
da grandi e da zitelli
9per ciascuno cammino.
E cantine li augelli,
ciascuno in suo latino,
12da sera e da matino
su li verdi arbuscielli.
Tutto lo mondo canti,
15po’ che lo tempo vene,
si come si convene,
vostr’altezza pregiata;
18chè siete angelicata criatura.

     Angelica sembianza
in voi, donna, riposa.
21Dio! quanto aventurosa
fue la mia disianza!

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Vostra cera gioiosa,
24poi che passa ed avanza
natura e costumanza,
ben è mirabil cosa.
27Fra lor le donne dea
vi chiaman come siete;
tanto adorna parete
30ch’eo non saccio contare;
e chi porla pensare oltr’a natura?

     Oltr’a natura umana
33vostra fina piagenza
fece Dio, per essenza
che voi foste sovrana.
36Perchè vostra parvenza
ver me non sia lontana,
or no mi sia villana
39la dolce provedenza.
E, se vi pare oltraggio
ch’ad amarvi sia dato,
42non sia da voi blasmato,
chè solo amor mi sforza,
contr’a cui non vai forza nè misura.

Ca solo ha la giusta attribuzione: pure è molto vicino nell’origine a Pe: c’è l’abbandono dell’uso del k disceso da Pe in Va: più alcune specialità ortografiche e glottologiche quali: ck gh e lo scioglimento di e in ie come: arbuscielli.