Rime (Dante)/VII - Morte villana, di pietà nemica

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VII - Morte villana, di pietà nemica

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Dante Alighieri - Rime (XIII secolo)
VII - Morte villana, di pietà nemica
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Rime della Vita Nuova

 
Morte villana, di pietà nemica,
di dolor madre antica,
giudicio incontastabile gravoso,
poi che hai data matera al cor doglioso
5ond’io vado pensoso,
di te blasmar la lingua s’affatica.

E s’io di grazia ti voi far mendica,
convenesi ch’eo dica
lo tuo fallar d’onni torto tortoso,
10non però ch’a la gente sia nascoso,
ma per farne cruccioso
chi d’amor per innanzi si notrica.

Dal secolo hai partita cortesia
e ciò ch’è in donna da pregiar vertute:
15in gaia gioventute
distrutta hai l’amorosa leggiadria.

Più non voi discovrir qual donna sia
che per le propietà sue canosciute.
Chi non merta salute
20non speri mai d’aver sua compagnia.

[Vita Nuova VIII 8-11]