Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto CXXI

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SONETTO CXXI


A la durezza di Tomaso offerse
   Il buon Signor la piaga, e tai li diede
   Ardenti rai ch’a vera ed umil fede
   L’indurato suo cor tosto converse.
L’antica e nova legge li scoverse
   In un momento, ond’ei si vide erede
   Del Ciel, dicendo: «E’ mio ciò ch’Ei possedè
   SI, è Quel mio che tanto ben m’aperse!».
Ond’Ei li disse, poi: «Maggior è il merto
   Di creder l’invisibile per quella
   Virtù che non ha in sé ragion umana».
Il Ciel fu a lui col bel costato aperto;
   A noi la strada assai più corta e piana,
   Per fede, di trovar l’orma Sua bella.