Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto LXXIV

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SONETTO LXXIV


Quando nel cor da la superna sede
   Giunge il raggio divin, prima l’invoglia
   A lasciar la bramosa indegna voglia
   Di faticar per vii breve mercede;
Poi, se purgato e fatto umil il vede,
   Pentito del suo error con grave doglia,
   Lo raccende e rinova in tutto, e spoglia
   Del mondo, e l’arma di celeste fede;
E poi li mostra questo anco esser ombra
   Del vero Lume ed arra de la pace
   Che legar puote i chiari spirti inseme.
Si vede l’alma alor, poi che si sgombra,
   Ne la porta del Ciel di fede e speme
   Entrar ardendo ne l’eterna face.