Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto LXXIII

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SONETTO LXXIII


D’oscuro illustre e di falso verace,
   D’iniquo giusto e di nimico erede,
   Ardito per amor, forte per fede,
   Imperioso in guerra, umile in pace,
Render può l’uom la viva eterna face
   Quand’ella signoreggia l’alta sede
   De l’alma, ed indi poi fa ricche prede
   Del tesoro ch’ai senso infermo piace.
Apre la calda e sempiterna luce,
   Cinta de’ raggi, lampeggiando intorno,
   Le nostre folte nebbie, e scioglie il ghiaccio;
E, mentre ch’ella infiamma e ch’ella luce,
   Sicuro altri camina in sì bel giorno
   Che li discopre ogni nascosto laccio.