Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto LXXXV
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Sonetto LXXXV
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SONETTO LXXXV
Se quanto è inferma e da sé vii con sano
Occhio mirasse l’uom nostra natura,
Ch’ai crescere e scemar de la misura
Prescritta al corpo altri s’adopra invano,
De le bisogne sue l’ingegno umano
Al Padre eterno con la mente pura,
Che veste i gigli e degli augelli ha cura,
Porrebbe lieto ogni pensiero in mano.
Ché s’Ei tutto ’l ben nostro ha in Sé raccolto
Ami solo pur Lui, sol prenda a sdegno
Volger le luci altrove un gentil core;
Col lato aperto su dal santo legno
Ne chiama sempre, colmo il petto e ’l volto
D’infinita pietà, d’immenso amore.