Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto CXVI

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Sonetto CXVI

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SONETTO CXVII


Donna secura, accesa, e dall’ errante
   Volgo lontana in solitario albergo,
   Lieta mi par veder lasciando a tergo
   Quanto non piace al primo eterno amante.
E fermar col desio le sacre piante
   Sovra un gran monte, ond’ io mi specchio e tergo
   Nel bell’ esempio, e ’l pensier drizzo ed ergo
   Dietro l’ orme beate, e l’ opre sante.
L’ alpestre rupe sua, quest’ aspro scoglio
   M’ appresenta talor, ma lungi il Sole,
   Che vicin l’ infiammava, il cor mi scalda.
Pur fermo in lei la speme, come soglio,
   Che de’ bei crin nella dorata falda
   Copra le colpe mie, quand’ ella vuole.