Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto XXII

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Sonetto XXII

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SONETTO XXII


QUando Morte tra noi disciolse il nodo,
   Che prima avvinse il Ciel, Natura e Amore,
   Tolse agli occhi l’ oggetto, il cibo al core,
   L’ alme congiunse in più congiunto modo.
Quest’ è il legame bel, ch’ io pregio e lodo,
   Dal qual sol nasce eterna gloria e onore;
   Non può il frutto cader, nè langue il core
   Del bel giardin, ov’ io piangendo godo.
Sterili i corpi fur, l’ alme feconde,
   E ’l suo valor quì col mio nome unito
   Mi fa pur madre di sua chiara prole,
La qual vive immortal, ed io nell’ onde
   Del pianto son, perch’ ei nel Ciel salito
   Vinse il duol la Vittoria, ed egli il Sole.