Rime d'amore (Torquato Tasso)/28

Da Wikisource.
28. Giacea la mia virtú vinta e smarrita

../27 ../29 IncludiIntestazione 26 aprile 2015 25% Da definire

28. Giacea la mia virtú vinta e smarrita
27 29
[p. 39 modifica]

28.


Dice che essendo vinto dal dolore gli apparve in sogno la sua donna

e lo racconsolò.


Giacea la mia virtú vinta e smarrita
     Nel duol, ch’è sempre in sua ragion piú forte,
     Quando pietosa di sí dura sorte
     4Venne in sogno Madonna a darle aita;

[p. 40 modifica]

E ristorò gli spirti, e ’n me sopita
     La doglia a nova speme aprí le porte:
     E cosí ne l’imagine di morte
     8Trovò l’egro mio cor salute e vita.
Ella, volgendo gli occhi in dolci giri,
     Parea che mi dicesse: — A che pur tanto,
     11O mio fedel, t’affliggi e ti consumi?
E perché non fai tregua a’ tuoi sospiri,
     E ’n queste amate luci asciughi il pianto?
     14Speri forse d’aver piú fidi lumi? —