Rime di Argia Sbolenfi/Libro secondo/In bicicletta
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IN BICICLETTA
Giammai, scoccata da una man feroce
Dall’arco teso non fuggì saetta
Come sul suo sentier corre veloce
4La bicicletta.
Volan le rote e mentre sulla via
Nessun rumor presso di lei si sente,
Qualche imbecille al corridore invia
8Un accidente.
A me che importa se della canaglia
M’insegue il riso o il mormorar d’alcuni,
Se l’iniqua parola altri mi scaglia
12O il molla Buni?
Io corro, io volo sulla bicicletta,
Questo ideal delle cavalcature:
Chi soffre d’emorroidi o di bolletta
16M’insulti pure,
Ch’io son beata e un fremito m’assale,
Mi avvolge un’onda di piacer sovrano,
Quando vengo stringendo il trionfale
20Manubrio in mano.
Io son beata allor che fra le gambe
Sento il rigido ordigno e in quegli istanti
Tendo le coscie e l’agitar d’entrambe
24Lo spinge avanti.