Rime di Baldassare Stampa/XVIII

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Angosce amorose

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XVII XIX

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XVIII

Angosce amorose.

     L’afflitto mio pensier cosí m’ingombra
d’amaro duol, che mi distrugge e sface,
che con gli miei sospir non ho mai pace,
e son fatto di me sol parte ed ombra.
     L’alma d’ogni piacer si vede sgombra,
sí che la vita, misero, mi spiace;
i sensi infermi, il cor languido giace,
e gli occhi miei continuo pianto adombra.
     Manca il vigor, e nel mio volto appare
segno di morte, e in loco alcun non veggio
rimedio a la mia vita al suo fin corsa.
     L’aspro, crudel mio stato, ond’io vaneggio,
e non l’agguaglia stil, potria turbare,
non dico d’uom, ma un cor di tigre e d’orsa.