Rime varie (Alfieri, 1912)/LXXVIII. Che fu nel passato, che presentemente sia

by Vittorio Alfieri

LXXVIII. Che fu nel passato, che presentemente sia

../LXXVII. Sullo stesso soggetto ../LXXIX. Piaceri senesi IncludiIntestazione 14 dicembre 2021 75% Da definire

Questo testo è completo.

Vittorio Alfieri - Rime varie (1776-1799)

LXXVIII. Che fu nel passato, che presentemente sia

◄

LXXVII. Sullo stesso soggetto

LXXIX. Piaceri senesi

►

LXXVIII [cxii].¹

Che fu nel passato, che presentemente sia.

Tempo già fu, ch’io sovra ognun beato
Mi tenni, ed era allor; che tal nomarsi
Può chi se stesso in altri ha ritrovato:²
4Ben, cui quaggiú non debbe altro agguagliarsi.
Or ch’io son da mia donna allontanato,
Intero il mondo a me un deserto farsi
Veggio; e non so, quanto in sí fero stato³
8Fortuna ria mi vuol, per appagarsi.
Oh, come varie appajono le stesse
Umane cose, in varïar destino,
11A chi ’l suo cor troppo abbandona in esse!
Fin ch’ella,⁴ con quel suo dolce divino
Parlar, la debil mia ragion diresse,
14Uom mi credetti: e son, men che bambino.⁵

Note

1. Nel ms.: «Siena, 29 luglio» [1784].
2. 2-3. Chi ha trovato un cuore che lo comprenda e lo ami.
3. 6-7. E non so quanto tempo la nemica fortuna vorrà ch’io rimanga in tale stato.
4. 12. Ella, la Contessa.
5. 14. Nel sonetto: Sublime specchio, ec.
   Or stimandomi Achille, ed or Tersite.
   Nell’Aut. (IV, 6.°): Io riuniva in me il gigante e il nano.