Saper vivere/Il grande vincolo/XVIII. Partecipazioni

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XVIII. Partecipazioni

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XVIII. Partecipazioni


La partecipazione classica, quella sempre alla moda, è fatta dai parenti della sposa e dai parenti dello sposo, sulle due facciate del duplice cartoncino: vale a dire che genitori, o zii, o fratelli maggiori, o tutori, o qualunque parente faccia le veci dei genitori morti, dichiarano le nozze della fanciulla parente, col [p. 37 modifica]giovanotto, del giovanotto parente con la fanciulla. Le partecipazioni, fatte solamente dagli sposi, sono più indipendenti, più audaci: ma mancano di spirito di famiglia e, sovra tutto, fanno supporre che il matrimonio sia stato fatto contro la volontà dei parenti. Le partecipazioni di nozze debbono essere distribuite larghissimamente: si mandano a tutti, parenti, amici, conoscenze, relazioni all’estero, gente che non si vede da anni ed anni, a tutti infine, perché questo cambiamento di stato, è il più importante di ogni altro, nella vita di un giovane e di una signorina. Le partecipazioni si mandano persino, a chi ha assistito alle nozze, da invitato. Coloro che le ricevono debbono subito mandare delle carte da visita, due alla persona partecipante che più conoscono, della famiglia dello sposo, o della famiglia della sposa: due altre carte da visita, con la parola felicitazioni, agli sposi stessi: e poi basta. Se non si conoscono bene, per esempio, i partecipanti di una famiglia, è superfluo inviar loro delle carte. Una cosa da notare, importantissima, è che la partecipazione, inviata, non è fatta per provocare delle visite, massime quando arriva a conoscenze di saluto, a relazioni del tutto fredde: bastano le carte da visita, per liquidare il proprio dovere di cortesia. Se gli sposi dovessero ricevere la visita di tutti coloro, cui furono partecipate le loro nozze, starebbero freschi! Le carte da visita si possono mandare per posta: se si è nel medesimo paese, è atto più gentile lasciarle a mano, al portiere, tanto a casa degli sposi, quanto a casa dei parenti partecipanti, che più si conoscono. Nulla è più goffo, sotto le partecipazioni personali degli sposi, di quella piccola linea che dice: in casa, il martedì. Ciò vuol dire che si vuol ricevere il mondo [p. 38 modifica]intero! Sotto le partecipazioni, ci vuole il duplice indirizzo dei parenti, per l’invio delle carte da visita: spesso, non si mette se non la sola città: spesso si mette, in mezzo, il solo indirizzo degli sposi. Coloro, che sono amici e parenti, relazioni strette, anche se dopo debbano mettersi in visita con gli sposi, le carte da visita sempre debbono inviarle o portarle; al ritorno dal viaggio di nozze, gli sposi si compiaceranno di raccogliete queste carte da visita, di leggerne i nomi, di ricordarsi degli amici, di rientrare nella vita.