Scritti vari (Ardigò)/Lettere/6

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Filosofia

Lettera Lettere circa la religiosità di Mons. Martini ../5 ../7 IncludiIntestazione 8 aprile 2011 100% Filosofia

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6.


Del Martini scrisse l’Ardigò: (in una lettera al fu prof. Ferrari)

Religioso nel modo più ortodosso egli faceva consistere la sua religiosità soprattutto nel sentimento eroico del bene.

Un dì nella sua breve passeggiata vespertina io l’accompagnavo, quando, giunti sulla piazza del pallone, egli si ferma a guardare la torre dello Zucchero, che di là si vede pendere alquanto, e dice a me: Ma guarda che pende. Ci andresti tu lassù? Ed io a rispondere: Bella fadiga! Ed egli allora: E io proprio no. Mi sento le vertigini solo a pensarlo (ed era vero, perchè di tempra più impressionabile di una giovinetta paurosa di tutto).

Se non che dopo un po’ di pausa soggiunse: Ma però piano un poco! Ci sarebbe un caso che vi andrei, cioè se vi fosse un qualche infelice lassù, che avesse bisogno dell’opera mia.

A queste parole io tacqui colpito da un senso di ammirazione che mi commosse fino a venirmi le lagrime [p. 248 modifica]agli occhi. E feci questa riflessione: Quest’uomo non ha il coraggio di un fanciullo, ma se gli si presenta l’idea di fare un beneficio, questa idea lo esalta, gli fa correre un fremito pei nervi, glie li tempera in modo che sente di potere più che qualunque altro coraggioso. Oh sublimità dei sentimenti coraggiosi! Oh sublimità degli uomini che per essi acquistano la virtù dell’eroismo che li trasmuta in esseri diversi da tutti gli altri!

Solo così si può spiegare come il Martini potesse reggersi nell’accompagnare i sentenziati a morte, nell’accompagnare perfino il giovane Grioli, che egli tanto amava. Avrebbe avuto tanto coraggio una madre!

Patria degli Italiani (Buenos Ayres), 13 giugno 1903.