Sermoni (Chiabrera)/X

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AL SIGNOR LAZZARO CIRCAZANDO

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AL SIGNOR LAZZARO CIRCAZANDO
IX XI
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X

AL SIGNOR LAZZARO CIRCAZANDO

     Lazzaro, un giovinetto, a cui pur ora
S’impela il mento, e senza padre, a cui
Deggia ubbidire, è capitato in mano
Della più fine e più solenne Circe,
5Che mai servisse in corte a Citerea.
So dir, che non è scarsa di cor mio,
D’anima mia, di vezzi, di moine,
Care tanto a’ cervelli innamorati;
Benché con loro, che hanno sale in zucca
10Pesino meno che un guancial di piume.
Tant’è; questo infelice a freno sciolto
Corre alla mazza; jer si fece un censo,
Oggi si piglia a cambio, e così vassi
Sull’asino trottando per le fiere.
15Pietà mi prese e volli esperienza
Far di mia lingua, o se per nulla appresi
Su’ fogli del grandissimo d’Arpino.
Lo trovai dunque; usai di quelle esordia,
Che son più commendate, e poi mi misi
20Sottilmente a trattar luoghi comuni:
Che femmina non è mercatanzia
Da spendervi cotanto, e che assai tosto
Egli vinto saria dal pentimento;
Ma che il pentir non torneragli in borsa
25Il malamente dissipato argento.
Rammentasse il suo sangue; uomo venuto
Con titolo d’onore in questo mondo
Dimorarvi dovea, doveva uscirne
Pur con suo pregio ed onoratamente.
30Molte cose io soggiunsi, e feci in somma
Un non poco isquisito parlamento,
E provai di ritrarlo a miglior vita:
Ei stette attento, e rese l’armi in parte,
Siccome vinto; ma che fosse scarsa
35Pur d’un minimo gran l’orrevolezza,
Per dare il collo all’amoroso giogo,
Francamente negò: dunque fia biasmo
Riconfortarsi al Sol della bellezza?
Rinaldo, Orlando, che non pur fu conte,
40Ma Paladino, se n’andò sovente
Dalla paterna Senna al gran Catajo,
E vel trasse l’ardor della figliuola
Di Galafrone. Aggiungo: il buon Ruggiero

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Che non disse, e non fe’ per Bradamante?
45Ma recitiamo, e raccontiamo i grandi
Prontissimi a seguire il capitano,
Che il gran sepolcro liberò di Cristo:
Quanti duci infestaro il pio Goffredo
Per esser cavalier di quell’Armida?
50E l’alma valorosa di Tancredi
Non amava morir sopra la morte
Dell’amata Clorinda? E fare oltraggio
Ad ogni cor gentil tenerlo in bando
Da bella donna, ove ripari Amore.
55Amore i rozzi spirti illeggiadrisce.
Non avete voi letto il Pastor Fido?
Or come dunque ha da soffrirvi il core
Di dare infamia agli amorosi strali?
Ei si diceva, e lo dicea per modo,
60Che coll’alto splendor di quei gran nomi
Mi abbarbagliava in guisa tal la mente,
Che quasi mi rimasi un bel pincone.
Io, fatto muto, rivoltai le spalle,
Dicendo: O bel Parnaso, o bel Permesso!
65Ma voi poeti m’odorate certo,
Sia detto con perdon, di ruffianesmo.