Sonetti per la infermità, e guarigione di Cosimo I dei Medici/Sonetto I

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Sonetto I.

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all’illvs. ed eccellentiss. sig. svo osserv.


IL SIG. DVCA DI FIRENZE, E DI SIENA




SONETTO I.

 
Se quel, che dentro il cor nascondo, e chiudo,
     Duce d’ogni altro Duce, essempio, e norma,
     Ridir sapessi, uom non fu mai sì crudo,
     4Che non piangesse in disusata forma.

Solo in pensando tremo tutto, e sudo;
     Com’è, che ’n Ciel per voi sì lungo dorma
     Pietà; cui fare schermo, essere scudo
     8Devrìa chi di mercè mai vide un’orma.

Dunque da che si leva l’Aurora
     A che ritorna in Oriente, mai
     11Vi dà posa il dolor, che sì v’accora?

Ma verrà tosto, e doverrebbe omai
     Esser venuto chi voi tragga fuora
     14Di tante pene, e noi di tanti lai.