Sotto il ciglio lusinghiero
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Canzone
del Signore Dottore Tommaso Crudeli
Sotto il ciglio lusinghiero
quel bell’occhio nero nero
brïosetto oh come gira:
tutt’intento egli si ferma,
5ora fugge, or si sofferma,
ora ride, e mai s’addira.
Crudo Amor, quel fiero sguardo,
io lo dico in tuo dispetto,
è più crudo, è più perfetto
10d’ogni tuo più nobil dardo.
Vola, Amor, nel bianco petto,
là ti posa e t’accovaccia;
poi t’affaccia
a ridirme il tumidetto,
15tiepidetto
avorio schietto,
acciò ch’io possa cantarlo,
celebrarlo,
coronarlo
20sopra quel dell’alma dea,
che dei dèi l’alta assemblea
racchiudea con tanta sete
fra le maglie della rete.
S’io t’avessi tra le mani,
25quanti strazzi e quanti brani
vorrei far di quel tuo core,
Vulcanaccio traditore!
D’esser zoppo egli sapea,
sapea d’esser un magnano
30brutto, ruvido e villano
da far recere ogni dea.
Pur si volle maritare
con la dea del ciel più bella,
con Ciprigna la donzella
35che nel ciel salì dal mare.
Questa povera figliuola
quando vide il brutto zoppo,
gridò forte: - Ah quest’è troppo! -
e serrossegli la gola.
40Indi tutta disdegnosa
fuggì l’orrido sembiante,
e di Marte il prode amante
diventò tutt’amorosa.