Pagina:Baccini - Memorie di un pulcino, Bemporad & Figlio, Firenze, 1918.djvu/13: differenze tra le versioni
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione||— 7 —|}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
_ 7 — |
|||
La Manetta diceva che ero piuttosto bellino, e siccome mi voleva un ben dell’anima, mi aveva messo al collo un nastrino rosso che, secondo lei, doveva crescermi bellezza. Ma io, a dirla fra noi, avrei fatto volentieri a meno di quell’impiccio, e più d’una volta mi provai a beccarlo e lacerarlo; la Manetta, però, me ne rimetteva subito un altro, esortandomi all’obbedienza. |
|||
La Manetta diceva che ero piuttosto bellino, e |
|||
siccome mi voleva un ben dell’anima, mi aveva messo |
|||
⚫ | |||
al collo un nastrino rosso che, secondo lei, doveva |
|||
crescermi bellezza. Ma io, a dirla fra noi, avrei fatto |
|||
Su’ primi giorni, lo confesso, la rassegnazione mi parve duretta, ma poi mi avvidi che la mia padroncina ci pativa, e io, per far piacere a lei mi tenni il nastrino in santa pace e mi ci avvezzai. |
|||
volentieri a meno di quell’impiccio, e più d’una |
|||
volta mi provai a beccarlo e lacerarlo; la Manetta, |
|||
Date queste notizierelle che mi parevano più che necessarie per farmi un po’ conoscere, comincio subito a raccontar la mia storia, o, come oggi si direbbe, le mie avventure. |
|||
però, me ne rimetteva subito un altro, esortandomi |
|||
all’obbedienza. |
|||
È una storia, sono avventure da pulcino, ma non dubitate, no, la mia parte di disgrazie l’ho avuta anch’io, e i giorni neri sono stati più frequenti di quelli color di rosa. Tuttavia ho cercato di sopportare i dispiaceri con quella fermezza d’animo che il buon Dio mette anche nelle povere bestioline, e a’ tempi felici non sono mai montato in superbia e ho cercato sempre di fare quel po’ di bene che stava in me. |
|||
⚫ | |||
ne miei piedi, o bambini? Mi rassegnai. |
|||
⚫ | |||
Su’ primi giorni, lo confesso, la rassegnazione mi. |
|||
parve duretta, ma poi mi avvidi che la mia padroncina |
|||
Di pulcino son divenuto un’robusto e svelto galletto e se ho la fortuna di rimanere co’ padroni co’ quali sto ora, sono certo, certissimo di morir di vecchiaja. |
|||
ci pativa, e io, per far piacere a lei mi tenni |
|||
{{rule|4em}} |
|||
il nastrino in santa pace e mi ci avvezzai. |
|||
Date queste notizierelle che mi parevano più che |
|||
necessarie per farmi un po’ conoscere, comincio subito |
|||
a raccontar la mia storia, o, come oggi si direbbe, |
|||
le mie avventure. |
|||
È una storia, sono avventure da pulcino, ma non |
|||
dubitate, no, la mia parte di disgrazie l’ho avuta |
|||
anch’io, e i giorni neri sono stati più frequenti di |
|||
quelli color di rosa. Tuttavia ho cercato di sopportare |
|||
i dispiaceri con quella fermezza d’animo che |
|||
il buon Dio mette anche nelle povere bestioline, e |
|||
a’ tempi felici non sono mai montato in superbia e |
|||
ho cercato sempre di fare quel po’ di bene che stava |
|||
in me. |
|||
⚫ | |||
Di pulcino son divenuto un’robusto e svelto |
|||
galletto e se ho la fortuna di rimanere co’ padroni |
|||
co’ quali sto ora, sono certo, certissimo di morir di |
|||
vecchiaja. |
|||
I |
Versione delle 14:51, 25 mag 2018
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 7 — |
La Manetta diceva che ero piuttosto bellino, e siccome mi voleva un ben dell’anima, mi aveva messo al collo un nastrino rosso che, secondo lei, doveva crescermi bellezza. Ma io, a dirla fra noi, avrei fatto volentieri a meno di quell’impiccio, e più d’una volta mi provai a beccarlo e lacerarlo; la Manetta, però, me ne rimetteva subito un altro, esortandomi all’obbedienza.
Ohe cosa dovevo fare? Che cosa avreste voi fatto ne miei piedi, o bambini? Mi rassegnai.
Su’ primi giorni, lo confesso, la rassegnazione mi parve duretta, ma poi mi avvidi che la mia padroncina ci pativa, e io, per far piacere a lei mi tenni il nastrino in santa pace e mi ci avvezzai.
Date queste notizierelle che mi parevano più che necessarie per farmi un po’ conoscere, comincio subito a raccontar la mia storia, o, come oggi si direbbe, le mie avventure.
È una storia, sono avventure da pulcino, ma non dubitate, no, la mia parte di disgrazie l’ho avuta anch’io, e i giorni neri sono stati più frequenti di quelli color di rosa. Tuttavia ho cercato di sopportare i dispiaceri con quella fermezza d’animo che il buon Dio mette anche nelle povere bestioline, e a’ tempi felici non sono mai montato in superbia e ho cercato sempre di fare quel po’ di bene che stava in me.
Ora me la passo discretamente.
Di pulcino son divenuto un’robusto e svelto galletto e se ho la fortuna di rimanere co’ padroni co’ quali sto ora, sono certo, certissimo di morir di vecchiaja.