Pagina:Zappi, Maratti - Rime I.pdf/298: differenze tra le versioni
mNessun oggetto della modifica |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
<section begin=" |
<section begin="1" /><poem> Se non quando dal cor prende congedo. |
||
{{R|5}}Il sol pensier d’Eurilla ancor non cedo |
{{R|5}}Il sol pensier d’Eurilla ancor non cedo |
||
Al Mondo, che per altro a me non piace; |
Al Mondo, che per altro a me non piace; |
||
Riga 10: | Riga 10: | ||
Il puro affetto; e vi s’adagia il core |
Il puro affetto; e vi s’adagia il core |
||
Con l’alma securtà dell’Innocenza.</poem> |
Con l’alma securtà dell’Innocenza.</poem> |
||
<section end=" |
<section end="1" /> |
||
<section begin=" |
<section begin="2" />{{Centrato|VII}} |
||
Riga 29: | Riga 29: | ||
Or che oppor si dovrìan saldi contrasti, |
Or che oppor si dovrìan saldi contrasti, |
||
Accusando si sta sorte mimica: |
Accusando si sta sorte mimica: |
||
Par che nel mal comune il pianger basti.</poem><section end=" |
Par che nel mal comune il pianger basti.</poem><section end="2" /> |
||
<section begin=" |
<section begin="3" />{{Centrato|VIII}} |
||
Riga 44: | Riga 44: | ||
Fece tacere il vento, e rider l’onde. |
Fece tacere il vento, e rider l’onde. |
||
Viene un’altra, e mi afferma: or la vid’io |
Viene un’altra, e mi afferma: or la vid’io |
||
{{R|10}}Empier di gelosìa le Ninfe algose,</poem><section end=" |
{{R|10}}Empier di gelosìa le Ninfe algose,</poem><section end="3" /> |
Versione delle 08:01, 8 set 2019
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
250 |
Se non quando dal cor prende congedo.
5Il sol pensier d’Eurilla ancor non cedo
Al Mondo, che per altro a me non piace;
Anzi meco si sta con tanta pace,
Che pensiero del Mondo io più nol credo.
Amo lei come bella al suo Fattore;
10Nè sentendo per lei speme, o temenza,
Nell’amor mio non cape altro che amore.
E amo così, che non sarò mai senza
Il puro affetto; e vi s’adagia il core
Con l’alma securtà dell’Innocenza.
VII
Lungi vedete il torbido torrente,
Ch’urta i ripari, e le campagne inonda,
E delle stragi altrui gonfio è crescente,
Torce su i vostri campi i sassi e l’onda
5E pur’altri di voi sta negligente
Su i disarmati lidi, altri seconda;.
Sperando, che in passar l’onda nocente
Qualche sterpo s’accresca alla sua sponda.
Apprestatigli pur la spiaggia amica;
10Tosto Piena infedel fia che vi guasti
I nuovi acquisti, e poi la riva antica.
Or che oppor si dovrìan saldi contrasti,
Accusando si sta sorte mimica:
Par che nel mal comune il pianger basti.
VIII
Scioglie Eurilla dal lido. Io corro, e stolto
Grido all’onde, che fate? Una risponde:
Io, che la prima ho il suo bel nume accolto,
Grata di sì bel don bacio le sponde.
5Dimando all’altra: allor che ’l Pin fu sciolto
Mostrò le luci al dipartir gioconde?
E l’altre dice: Anzi serena il volto,
Fece tacere il vento, e rider l’onde.
Viene un’altra, e mi afferma: or la vid’io
10Empier di gelosìa le Ninfe algose,