Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. III, 1928 – BEIC 1739118.djvu/328: differenze tra le versioni
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Versione delle 10:01, 3 nov 2019
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322 | canto |
84
I Bulgari sin qui fatto avean testa;
ma quando il lor signor si vider tolto,
e crescer d’ogn’intorno la tempesta,
voltar le spalle ove avean prima il volto.
Ruggier, che misto vien fra i Greci, e questa
sconfitta vede, senza pensar molto,
i Bulgari soccorrer si dispone,
perch’odia Costantino e piú Leone.
85
Sprona Frontin che sembra al corso un vento,
e inanzi a tutti i corridori passa;
e tra la gente vien, che per spavento
al monte fugge, e la pianura lassa.
Molti ne ferma, e fa voltare il mento
contra i nimici, e poi la lancia abassa;
e con sí fier sembiante il destrier muove,
che fin nel ciel Marte ne teme e Giove.
86
Dinanzi agli altri un cavalliero adocchia,
che riccamato nel vestir vermiglio
avea d’oro e di seta una pannocchia
con tutto il gambo, che parea di miglio;
nipote a Costantin per la sirocchia,
ma che non gli era men caro, che figlio:
gli spezza scudo e osbergo, come vetro,
e fa la lancia un palmo apparir dietro.
87
Lascia quel morto, e Balisarda stringe
verso uno stuol che piú si vede appresso;
e contra a questo e contra a quel si spinge,
et a chi tronco et a chi il capo ha fesso:
a chi nel petto, a chi nel fianco tinge
il brando, e a chi l’ha ne la gola messo:
taglia busti, anche, braccia, mani e spalle;
e il sangue, come un rio, corre alla valle.