Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/248: differenze tra le versioni

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Castitá, che da Veno è guerreggiata,
Castitá, che da Veno è guerreggiata,
si disse a Gelosia: «Per Dio, merzede!
disse a Gelosia: «Per Dio, merzede!
S’a questo fatto l’uon non ci provede,
S’a questo fatto l’uon non ci provede,
{{R|4}}i’ potre’ ben tosto essere adontata.
{{R|4}}i’ potre’ ben tosto essere adontata.
Vergogna e Paor m’hanno abbandonata:
Vergogna e Paor m’hanno abbandonata:
in quello Schifo, foli’è chi si crede,
in quello Schifo, foll’è chi si crede,
ch’i’ son certana ch’e’ non ama a fede,
ch’i’ son certana ch’e’ non ama a fede,
{{R|8}}po’ del giardin si mal guardò l’entrata;
{{R|8}}po’ del giardin mal guardò l’entrata;
onde vo’ siete la miglior guardiana
onde vo’ siete la miglior guardiana
ch’i”n esto mondo potesse trovare,
ch’i’ ’n esto mondo potesse trovare,
{{R|11}}li Gran luogo avete in Lombardia e’n Toscana.
{{R|11}}Gran luogo avete in Lombardia e ’n Toscana.
Per dio, ched e’ vi piaccia il fior guardare!
Per dio, ched e’ vi piaccia il fior guardare!
Ché se que’ che ’l basciò punto lo sgrana,
Ché se que’ che ’l basciò punto lo sgrana,
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Ed a voi dico, Paur’e Vergogna,
Ed a voi dico, Paur’e Vergogna,
che chi di fior guardar in voi si fida
che chi di fior guardar in voi si fida
{{R|11}}ir certa son che non ha lett’a Bologna.
{{R|11}}certa son che non ha lett’a Bologna.
E quello Schifo che punt’or non grida,
E quello Schifo che punt’or non grida,
gli varria me’ che fosse in Catalogna,
gli varria me’ che fosse in Catalogna,
{{R|14}}sed e’non guarda ben ciò ch’egli ha’n guida»
{{R|14}}sed e’ non guarda ben ciò ch’egli ha ’n guida»
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Versione delle 21:08, 14 nov 2021

242 poemetti allegorico-didascalici

XXII

Castitá.

     Castitá, che da Veno è guerreggiata,
sí disse a Gelosia: «Per Dio, merzede!
S’a questo fatto l’uon non ci provede,
4i’ potre’ ben tosto essere adontata.
Vergogna e Paor m’hanno abbandonata:
in quello Schifo, foll’è chi si crede,
ch’i’ son certana ch’e’ non ama a fede,
8po’ del giardin sí mal guardò l’entrata;
     onde vo’ siete la miglior guardiana
ch’i’ ’n esto mondo potesse trovare,
11Gran luogo avete in Lombardia e ’n Toscana.
Per dio, ched e’ vi piaccia il fior guardare!
Ché se que’ che ’l basciò punto lo sgrana,
14non fia misfatto ch’uon poss’ammendare».

XXIII

Gelosia.

     Gelosia disse: «I’ prendo a me la guarda,
ch’a ben guardar il fior è mia credenza,
ch’i’ avrò gente di tal provedenza
4ched i’ non dotto giá che Veno gli arda».
Al giardin se n’andò fier’e gagliarda,
ed ivi si trovò Bellaccoglienza
e dissele: «Tu ha’ fatta tal fallenza
8ch’i’ ti tengo per folle e per musarda.
     Ed a voi dico, Paur’e Vergogna,
che chi di fior guardar in voi si fida
11certa son che non ha lett’a Bologna.
E quello Schifo che punt’or non grida,
gli varria me’ che fosse in Catalogna,
14sed e’ non guarda ben ciò ch’egli ha ’n guida»