Supplemento alla Storia d'Italia/LXXX

Da Wikisource.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
LXXX - Bonaparte si duole col Sen. Battaglia delle turbolenze suscitate nello stato Veneto contro i Francesi, o assicura della lealtà della Repubblica, e gli domanda un abboccamento

../LXXIX ../LXXXI IncludiIntestazione 12 ottobre 2009 75% letteratura

LXXX - Bonaparte si duole col Sen. Battaglia delle turbolenze suscitate nello stato Veneto contro i Francesi, o assicura della lealtà della Repubblica, e gli domanda un abboccamento
LXXIX LXXXI



[p. 160 modifica]

Dal Quartier Generale di Bassano, li 20 ventoso anno 5

(10 Marzo 1797)


LXXX - Al Sen. Battaglia Provveditore della Repubblica di Venezia a Verona.


Sono stato dolorosamente commosso udendo che a Brescia è stata intorbidata la pubblica tranquillità. Io spero che, mediante la saviezza delle misure che prenderete, non vi si spargerà sangue. Voi sapete che, nella posizione attuale degli spriti in Europa, le [p. 161 modifica]secuzioni non farebbero altro che autorizzare i malcontenti contro il Governo. Nella maggior parte delle città dello Stato Veneto, vi sono alcuni che dimostrano ad ogni momento la loro parzialità per li Austriaci, che non cessano di dir male, e di mostrarsi indisposti contro i Francesi. Alcuni, ma in piccol numero sembrano anteporre i costumi, e l’affabilità dei Francesi, alla rozzezza degli Alemanni. Sarebbe ingiusto punire quest’ultimi, ed attribuire a delitto quella parzialità, che non si ripruova quando è in favore degli Alemanni. Il Senato di Venezia non può avere alcuna specie di inquietudine, dovendo essere ben persuaso della lealtà del Governo francese, e del desiderio che abbiamo di vivere in buona amicizia colla vostra Repubblica; ma non vorrei, che sotto pretesto di cospirazione, si mettessero nei ferri del Palazzo di S. Marco, tutti quelli che non sono nemici dichiarati dell’armata francese, e che nel corso dì questa campagna, ci hanno prestato qualche servigio.

Desiderando poter influire a ristabilire la tranquillità, ad a togliere ogni specie di sospetto fra le due Repubbliche, vi prego, Signore, a farmi conoscere il luogo dove potrò aver l’onore di vedervi, e nel tempo stesso a credere ai sentimenti di stima, e di considerazione ec.