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Teatro Historico di Velletri/L'Autore a chi legge

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L'Autore a chi legge

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L’AUTORE
A CHI LEGGE


Posso persuadermi, virtuoso Lettore, che nel vedere questo piccolo Volume con il titolo di TEATRO Historico, sarete per prenderne materia d’ischernirlo più tosto, che di leggerlo, non che di lodarlo; mentre poche memorie d’una Città sola in esso si racchiudono: nulladimeno, considerando, per vostra cortesia, che cose e particolari, e communi ne’ Teatri à gl’occhi de’ riguardanti si rappresentavano; giudicarete, che non senza raggione io l’habbi honorato di così bel Nome. Era l’altero Regno de’ Volsci da voraci denti del Tempo conciso, e quasi estinto, per farsi ancor vivo ne’ suoi vestiggi vedere, doveva col manto delle sue rovine discoprirsi in un Teatro. Stava Velletri, lontano da gl’occhi de molti, e per iscaresezza de penna amica, rassembrava un sepolto nell’oblio, per rendersi con la luce del Sole oggetto corrispondente à gl’occhi de’ Curiosi, doveva publicamente comparire in un Teatro. Li Parti illustri di questa Patria, oltre alle proprie ceneri, havevano per lor sciagura, anco li fatti heorici, e gloriose imprese convertite in polve; per isvegliar gl’animi de’ Cittadini al preggiato acquisto dell’honore, dovevansi palesare in un Teatro. Non lo scorgerete con vaghezza d’elocuzione, ò con dolcezza di stile adornato, abbellimenti da’ delicati ingegni nelle fabbriche moderne bramati, ma come comporta l’edacità1 del tempo, e la bassezza della mia penna, rovinoso ne fusi Frammenti, e lagrimoso nelle sue Memorie. Anzi ne pure esposto alla luce veduto l’havereste, se li miei Cittadini non m’havessero con amorosa violenza spinto à far palese à gl’occhi de molti, ciò ch’era, per semplice raguaglio, indrizzato à gl’cchi de pochi, come nel Terzo Libro vederete. Mi rendo sicuro di sperimentare benigno, e che, se ritrovarete in Cimenti tanto remoti, e occulti qualche mancanza di errore, sarete per dire con Servio, Antiquitas ipsa creavit errorem. E così mi bastarà di haver sodisfatto a me stesso, con il manifestar à chi son tenuto, esser stata Velletri una Città Antica, Inclita Celebre, Famosa, Insigne, Nobile, Eccellente, Populosa, Potente, Abbondante, Ricca, Fedele, Divota, e degna senza fallo di quelle Prerogative, e Privilegi, che godè per il passato, e che di presente possiede. Vivete felice.

Note

  1. Termine poetico per voracità. N.d.C.